AGI – Uova, carne e latte. Il clima estremo sta aggravando pesantemente le difficoltà degli agricoltori europei, già provati prima dalla pandemia di Covid e poi dall’invasione russa in Ucraina, che ha fatto schizzare in alto i prezzi dei cereali, utilizzati per alimentare gli aninali, e dell’energia.
A tutto questo si sono aggiunte le epidemie come quella della peste suina, che ha portato a campagne di abbattimento dei capi, e la carenza di manodopera.
Il prezzo della carne nell’Unione europea a giugno è salito del 12%, il balzo più ampio di sempre.
Sui mercati delle materie prime il costo del formaggio in un anno è salito del 23,90%, quello del latte del 24,52% mentre quello delle uova è quasi triplicato.
Solo a giugno, tra conflitto in Ucraina e prime ondate della bolla di calore che ha investito l’Europa, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati dell’11% nell’Ue e di quasi il 10% nel Regno Unito rispetto ad un anno prima.
Si tratta del più grande balzo nell’arco di oltre un decennio.
Nelle regioni del Sud del Regno Unito, ad esempio, le praterie sono secche e gli agricoltori non possono seminare le colture di che ricoprono i campi durante l’inverno perché i semi non germogliano.
I produttori europei di latte si trovano in una situazione analoga, con la siccita’ che potrebbe ridurne la produzione delle mucche, gia’ frenata nel corso della stagione piu’ calda.