global warming
Anomalo anche dicembre: seconda temperatura più alta di sempre (+1,91 gradi)
di Michela Finizio
9 marzo 2020

3′ di lettura
Il trimestre invernale appena concluso è stato tra i più miti e secchi di sempre, o almeno da quando abbiamo a disposizione osservazioni meteorologiche. A dirlo sono le statistiche dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna.
Anomalia record a febbraio: + 2,76°C
L’inverno meteorologico, che per convenzione coincide con il trimestre dicembre-febbraio, ha fatto registrare in Italia un’anomalia di 2,03°C in più rispetto alla media di lungo periodo (relativa al trentennio 1981-2010). Si tratta del secondo inverno più caldo dal 1800 a oggi, secondo solo all’inverno 2006/2007 quando l’incremento delle temperature era stato di 2,13 gradi. Picco record nello scorso mese, il febbraio più caldo dal 1800 a oggi.
A confermare che l’inverno appena concluso è stato uno dei più secchi e più caldi di sempre sono le rilevazioni della Banca dati di climatologia storica Isac-Cnr, diffuse in anteprima dal Sole 24 Ore, sulle temperature e precipitazioni registrate nell’ultimo trimestre (gennaio-febbraio).
Nello specifico, il mese di gennaio è stato il più freddo dell’inverno appena concluso, con un’anomalia di “solamente” 1,42°C in più rispetto alla media 1981-2010. Dicembre 2019, invece, ha fatto registrare un incremento di 1,91°C che – se confrontato con le temperature registrate a dicembre dal 1800 ad oggi – classifica l’ultimo mese dell’anno scorso come il secondo più caldo di sempre, cioè da quando sono disponibili le rilevazioni. A febbraio, poi, c’è stato il picco: è stato il febbraio più caldo da quando abbiamo a disposizione misure di temperatura, con un’anomalia di +2.76°C rispetto alle medie di lungo periodo.
Precipitazioni sotto la media: deficit del 43%
Accanto alle temperature insolitamente alte, l’inverno 2019/2020 è stato caratterizzato anche da precipitazioni pesantemente sotto la media. Infatti, dopo un mese di dicembre nella media, le precipitazioni di gennaio e febbraio sono state piuttosto scarse (-68% a gennaio e -80% a febbraio) tanto che la pioggia cumulata sul trimestre invernale ha fatto segnare un deficit del 43% rispetto alla precipitazione invernale media del trentennio di riferimento 1981-2010.