• 23 Novembre 2024 11:29

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Il Cd-rom compie trent’anni, ed è già morto

Giu 19, 2024

AGI – Resistono come elemento di arredo e di collezione, ma solo se musicali. Come supporto di memoria non hanno alcun senso. Sono passati ormai 30 anni dal loro debutto e dei Cd-Rom, acronimo di Compact Disc – Read-Only Memory, non c’è più traccia. Liquidare qualcosa che ha appena trent’anni non è infrequente nel mondo tecnologico. La resistenza di certi apparati viene messa a dura prova già dopo due anni. Figurarsi 30.

Eppure, quando quel disco a lettura ottica, poco più grande di un floppy disk cominciò a circolare, si aprirono nuove frontiere per la diffusione di software, dati, musica e… pirateria. 700 Mb la capacità di ogni cd. Un’enormità rispetto all’1,4 Mb di un floppy, più vicino alla capacità della maggior parte degli hard disk che giravano nei pc più diffusi.

 

Nel 1994, un “Pentium” casalingo poteva contare su hd da un paio di Giga. E un lettore Cd non era di serie nei computer assemblati. Come optional si aggirava intorno alle 300mila lire. Componente che faceva lievitare a dismisura il prezzo di un laptop. Ma è bastato che si diffondesse su larga scala per far crollare il prezzo.

Tre anni dopo il Cd-Rom diventa anche riscrivibile. Raddoppia la sua capacità e addirittura può essere utilizzato all’infinito, o quasi con il vantaggio della sicurezza dei dati. Nessun pericolo di ‘smagnetizzazione’ come per i floppy. Per cancellare un Cd bisognava romperlo o bruciarlo. Operazioni semplici ma non involontarie e casuali. 

I dischi ottici ad alta capacità hanno consentito per la prima volta la distribuzione di massa di contenuti multimediali, offrendo agli sviluppatori di software la possibilità di creare nuovi tipi di esperienze. Alcune delle più grandi aziende americane li hanno visti come la nuova frontiera dei media.

 

Il 1994 potrebbe essere stato l’anno del Peak CD, con 17,5 milioni di unità CD-ROM e 590 milioni di dischi venduti complessivamente, secondo le società di ricerca Dataquest e Link Resources. Ma non durò all’infinito. Perché il web alla fine degli anni 90 fece irruzione con le sue linee veloci. A ragionare sulla velocità di oggi, parlare di Adsl alla fine del millennio scorso può sembrare alquanto strano. Si passò dai modem analogici al doppino di rame ma con una diffusione molto lenta. Eppure i dati cominciavano a viaggiare più veloci e senza un supporto materiale.

Irrompe Napster sugli schermi dei pc e il file sharing si diffonde in un attimo, mentre proliferano le memorie usb, gli hard disk portatili e il Cd rom resiste, pur avendo ceduto una gran fetta della sua presenza al Dvd rom, che ha una capacità di 4,7 Giga, può contenere un film con i contenuti extra e può anche essere riutilizzato. Ma ormai il cd sta diventando un elemento obsoleto e riduttivo.

 

Resistono come supporti per gli album musicali e per il software di gaming. Myst, per esempio, resta il gioco per PC più venduto di tutti i tempi. Piccola curiosità: inutile pensare che un vecchio cd rom di dati o di software possa essere letto dagli attuali sistemi operativi. Quei dati, che sembravano così al sicuro su un supporto ottico, sono ormai inutilizzabili, illeggibili come sono per gli attuali sistemi operativi, windows, iOs e Linux. Per i più smanettoni o per i nostalgici è possibile ancora recuperare qualcosa attraverso un emulatore di Windows 95 o 98. 

 

 

 

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