AGI – Stm, leader globale nei semiconduttori, corre in Borsa cavalcando l’onda rialzista dei titoli tech innescata dai risultati trimestrali record di Nvidia e dal boom dell’intelligenza artificiale. In un momento in cui l’intero settore tech è in fermento anche in seguito all’annuncio del prossimo sbarco al Nyse di Arm Holdings, in quella che dovrebbe essere la più grande Ipo del 2023 e potrebbe spingere altri debutti di aziende tech che intendono scommettere sull’IA.
Il produttore italo-francese sta vivendo un periodo brillante in Borsa già da quando Nvidia, l’azienda Usa leader nella produzione di chip high tech, ha pubblicato i conti del primo trimestre oltre le attese, volando sulla Borsa statunitense fino a superare la soglia dei 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Dal 25 maggio i prezzi di Stm sono scattati dall’area dei 39 euro fino a superare oggi quota 44 euro sulla scia dei risultati del secondo trimestre del gruppo californiano che ha raddoppiato il suo fatturato su base annua arrivando a 13,5 miliardi di dollari, e ha generato 6,2 miliardi di utile netto (+843%).
Un volano per l’intero settore
La performance di Stm riflette la fiducia nel potenziale di crescita dell’azienda e del settore dei chip nel suo complesso, sostenuto dalla domanda proveniente dai settori dell’intelligenza artificiale. Tuttavia gli investitori si domandano quanto le sue quotazioni stiano brillando di luce propria e quanto della sola luce riflessa del rally di Nvidia.
Quello della società con sede a Santa Clara non è un caso isolato nel settore dei chip a livello internazionale. Secondo gli analisti di Bank of America altri produttori di chip, tra cui Asm International e Asml Holdings, beneficeranno della crescente adozione dell’IA. E Stm, come altri gruppi, sta cercando di seguire queste orme e partecipa attivamente alla ricerca sull’intelligenza artificiale da molti anni applicando le sue conoscenze per sviluppare strumenti che consentono agli sviluppatori embedded di sfruttare le tecniche di IA sui microcontrollori e sui sensori della St.
Le prossime sfide
Stm nasce nel 1987 a seguito della fusione tra la società italiana Sgs Microelettronica e l’azienda francese Thomson Semiconducteurs. Inizialmente denominata SGS-Thomson Microelectronics, nel maggio 1998, una volta che la Thomson si è ritirata dal capitale, l’azienda è diventata Stmicroelectronics. Già dai primi anni di attività, Stm si è distinta per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie in vari settori, dall’elettronica all’elettrotecnica e all’informatica. Per questo ha effettuato una serie di acquisizioni importanti.
Recentemente Stm e Hpe Group, che fornisce soluzioni e prodotti ingegneristici per i settori automotive, motorsport e off-highway, hanno lanciato una collaborazione di ricerca e sviluppo su applicazioni di elettronica di potenza, digitale e IA per veicoli elettrici di nuova generazione. Le due aziende hanno dato il via a un joint lab di ricerca e sviluppo a Modena, polo globale dell’industria motoristica italiana, dove gli ingegneri delle due società potranno sviluppare le conoscenze più recenti a livello scientifico, ingegneristico, industriale e di mercato.
Le attività del laboratorio si concentreranno sulla creazione di un proof-of-concept per sistemi destinati a propulsori elettrici avanzati di veicoli di nuova generazione. Questi sistemi co-sviluppati incorporeranno algoritmi e sistemi di controllo basati sull’intelligenza artificiale per supportare la manutenzione predittiva dei veicoli elettrici, la potenza digitale e il controllo di trazione. Un’importante area di attività prevede la ricerca e la mappatura di enormi quantità di dati sui parametri di motori elettrici avanzati e la loro elaborazione mediante algoritmi di IA.