AGI – Certo, la stagione estiva è propizia per grigliare, marinare, affumicare. Lo si fa spesso all’aperto, nei giardini, in campagna o al mare. È più semplicemente il barbecue, il cui acronimo nel gergo scritto e parlato tra gli addetti è BBQ. E ormai è BBQ mania, nel senso che il metodo di cottura più antico al mondo sta da lungo tempo vivendo una stagione nuovamente magica.
Non mancano per esempio libri dai titoli suggestivi e accattivanti come “Universo BBQ” (edizioni Gribaudo) oppure “Braciami ancora” (Ultra), di cui esiste anche una versione rivista omonima, dedicata appunto alla “tribù del barbecue” detta anche, scherzosamente, dei “serial griller”. Breviari e talismani che in parte ci allontanano dalla tradizione culinaria e dei sapori italiani per uno stile più incline al made in Usa. Anche se la pratica in genere è molto in auge in tutte le nostre feste popolari, patronali e paesane.
Ma nella politica del BBQ, si annida un filosofia: “Viviamo in un’epoca in cui dalla mattina alla sera siamo circondati dai messaggi dell’industria alimentare che ci tenta e vorrebbe che cedessimo ai suoi prodotti precotti e preconfezionati, per questo dico che chi oggi organizza un barbecue compie un atto rivoluzionario, una sorta di guerra di indipendenza nei confronti dell’industria alimentare“, spiega Michele Ruschioni, autore del libro edito da Ultra e fondatore nel 2011 della comunità di Braciamiancora, “perché a qualunque latitudine ci si trovi, che sia l’Equatore o la regione dei laghi scandinavi, accendere il fuoco per cuocerci sopra qualche pezzo di carne rappresenta un rito che si assomiglia sempre: ci si siede intorno al braciere, si fa cerchio, si crea un legame tra i presenti”. Fuoco e brace uniscono, non c’è dubbio alcuno.
Tuttavia, è forse proprio lo stile statunitense o più semplicemente e direttamente americano quello che va per la maggiore oggi in Italia, dove s’è ampiamente diffuso e radicato ormai da tempo. Anche tra gli chef, tra i quali ormai non c’è ristorante, anche di un certo tenore, che non disponga di un barbecue, così come avviene tra i cuochi amatoriali e appassionati del genere.
L’ordine di servizio per un BBQ che si voglia a regola d’arte è: spennellate di olio e marinature, mix di spezie dal sapore deciso, lunghe cotture: piatti elaborati e dal gusto intenso, è questo l’autentico barbecue americano, ben diverso dal concetto di griglia o grigliata all’italiana. E cioè che un cibo cotto sulla griglia, con il suo ipnotico sfrigolio e l’inconfondibile aroma che conquista le narici di chi si trova nei paraggi e attira a sé, con indistinta forza, sia il top manager che l’uomo della strada. Un’attrazione fatale per il palato. Un rito magico. Forse persino propiziatorio.
Ovvero, cotture all’aria aperta, cene tra amici, sere d’estate tra boccali di birra, bruschette, grandi pezzi di carne da condividere… Una tecnica con tutti i suoi strumenti, gadget, utensili e attrezzi che rafforzano las cultura del grill. Fenomeno antico quanto pop. Che è stato il must dell’estate 2022.