AGI – Nuovo sciopero dei taxi, questa volta di due giorni, il 5 e 6 luglio. A proclamarlo le sigle sindacali Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn. “Non essendo pervenuta alcuna convocazione dopo lo sciopero nazionale indetto per lo scorso 21 maggio, contro i diffusi fenomeni di abusivismo presenti nel settore e per chiedere la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche, siamo stati costretti a proclamare un nuovo fermo nazionale di 48 ore, per le giornate del prossimo 5 e 6 giugno”, affermano le sigle sindacali.
L’Unione consumatori: “Il Governo vari una riforma”
“Visto che i tassisti si ostinano a scioperare comunque, a titolo preventivo e immotivatamente, come dire, a prescindere, tanto vale che il Governo faccia ora una riforma vera del settore, abrogando tutti i vincoli che separano i tassisti dagli Ncc, in modo che tutti possano svolgere il servizio dove vogliono, dando la possibilità ai tassisti di poter uscire dall’ambito comunale e agli Ncc di non dover rientrare in rimessa”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“In ogni caso va respinta la pretesa dei tassisti di ostacolare la professione degli Ncc. Nessuna pausa ci deve essere tra la prenotazione di una corsa e l’altra e la partenza non deve coincidere con l’arrivo del servizio precedente. Regole anacronistiche che rendono inefficiente il servizio degli Ncc e quindi più costoso per i consumatori”.