AGI – Il costruttore di auto di lusso Porsche taglierà 1.900 posti di lavoro in Germania a causa delle difficoltà del settore automobilistico. Secondo quanto riferisce un comunicato della società, come conseguenza del calo delle vendite e della difficile transizione verso l’elettrico, è stato deciso un programma di riduzione di 1.900 posti di lavoro in tutta l’azienda per i prossimi anni.
Secondo quanto riporta lo Stuttgart Zeitung, i 1.900 posti di lavoro riguardano le sedi di Zuffenhausen e Weissach. Tutti i settori aziendali sono interessati dal programma di riduzione dei costi del personale. Sempre secondo quanto riporta il quotidiano, che ha intervistato il responsabile delle risorse umane Andreas Haffner e il presidente del comitato aziendale Harald Buck, i tagli dovrebbero essere completati entro il 2029. I dipendenti Porsche continueranno ad avere comunque la sicurezza del posto di lavoro fino al 2030. I licenziamenti per motivi aziendali non sono possibili a priori, per cui l’azienda deve basarsi su “procedure volontarie e socialmente accettabili”.
La Porsche è stata a lungo una delle filiali più redditizie dell’impero Volkswagen, il principale produttore di auto in Europa, che conta in totale 10 marchi. Ma l’anno scorso ha subito un calo del tre per cento delle consegne a livello mondiale, trainato da un calo del 28 per cento degli ordini verso la Cina, dove aveva investito molto negli ultimi decenni. Il segno negativo è causato soprattutto dalla feroce concorrenza dei nuovi rivali locali, in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrici. A dimostrazione del rapido cambiamento del panorama, la settimana scorsa Porsche ha dichiarato di volersi concentrare sulla produzione di un maggior numero di modelli con motori a combustione e ibridi plug-in, nel tentativo di aumentare i profitti.