Il Veneto sta diventando un territorio, per certi versi, simile al Far West, dove si affacciano sulla scena dei vendicatori discutibili ma ormai molto famosi. Gli automobilisti possono ringraziare questi “eroi” che lavorano nell’ombra, perché grazie all’azione illecita di questi rivendicatori, possono ricevere qualche multa e qualche fastidio in meno. La caccia all’uomo è aperta, le Procure della Repubblica di diversi capoluoghi di provincia stanno intensificando le indagini per incastrare Fleximan, l’abbattitore di autovelox, e tutti i suoi emulatori. Oltre al già famoso personaggio, ormai sulla bocca di tutti, spunta fuori un altro eroe senza identità: Dossoman.
Arriva Dossoman
Le strade notturne stanno diventando teatro di reati, più o meno gravi, non ultimo quello compiuto dal famigerato Dossoman, che forse sta tentando di salire agli onori della cronaca come l’altro ben più famigerato abbattitore di autovelox. In poche parole, Dossoman sarebbe un contestatore che agisce col favore delle tenebre e che avrebbe fatto sparire un rallentatore appena installato a Giavone di Veronella. Sui social network, ovviamente, non potevano mancare coloro che hanno esultato al cospetto di questa azione, tuttavia, ricordano le autorità, si rischia di incorrere nell’apologia di reato. Gli automobilisti esultano, almeno in buona parte, mentre i comuni e le autorità non sono affatto contente. Il rischio emulazione, poi, è altissimo.
Ulteriori fatti sospetti
Nella provincia di Verona, si segnalano altri casi sospetti, simili a quelli registrati nel Polesine. Tra gli autovelox, presi di mira quello sulla Gardesana, a Pai, e l’occhio elettronico sulla Transpolesana, a Villa Bartolomea. Non mancano proteste al contrario. A San Gregorio di Veronella, per contrastare la velocità troppo alta, sono stati collocati dei dossi artigianali, per non dire fai da te, e due autovelox composti di cartone vicino alla scuola materna. Vedere le macchine sfrecciare a un passo folle, ha stimolato la comunità a ricorrere ad alcuni deterrenti molto raffazzonati. Insomma, sembra proprio che il clima per gli automobilisti non sia dei più sereni e che il caos stia prendendo il sopravvento. Difficile non restare colpiti da tutti questi atti anomali.
Il Veneto nel mirino
Dunque, il Veneto è una Regione nell’occhio del ciclo. Fleximan, che ha già abbattuto diversi autovelox (siamo a quindici) e a Padova è stato omaggiato con un murales molto affascinante che è un richiamo alla Uma Thurman munita di spada di “Kill Bill“, adesso spuntano altri “eroi“, si fa per dire, senza nome, disposti a rovesciare l’ordine per cambiare qualcosa di indigesto sito sulle strade. Abbiamo parlato di Dossoman ma ci sarebbe anche “Rondoman“, l’ultimo in ordine di tempo ad affacciarsi alle cronache locali.
Sulla strada provinciale 19 ad Albaredo è apparso uno striscione, realizzato da anonimi oppositori della rotonda, costata 320.000 euro, per evidenziare i disagi patiti e contestare i costi dell’opera. Questo il testo: “Rumori nelle case, buche, dislivelli. Sono brutta, pericolosa, inutile, costosa“. Stavolta niente sabotaggi, distruzioni di opere o manomissioni, ma semplice protesta che si va a inserire in uno scenario caotico e preoccupante. Questa rotonda infatti non sembra aver messo una pezza alla viabilità, anzi, tutto il contrario. Intanto, la situazione sembra proprio sfuggire di mano.