AGI – I pm di Roma hanno chiesto, a dicembre scorso, l’archiviazione dell’indagine sul delitto di via Poma, nella Capitale, di cui fu vittima, nell’agosto del 1990, Simonetta Cesaroni. Il nuovo procedimento, in cui si procedeva per omicidio volontario, era stato avviato nel marzo del 2022, dopo un esposto presentato dai familiari della donna e in cui si chiedeva di verificare alcuni alibi di persone già coinvolte nelle indagini precedenti.
Oggi l’edizione online del quotidiano ‘La Repubblica’ ha riportato un’informativa dei carabinieri che punta il dito contro Mario Vanacore, figlio del portiere dello stabile in cui Simonetta lavorava, indiziato numero uno secondo i militari. Il padre, Pietrino Vanacore, poi morto suicida, secondo questa ricostruzione, avrebbe coperto il figlio per più di 20 anni.
I magistrati, però, hanno liquidato l’informativa dei carabinieri sostenendo che si tratta di “ipotesi e suggestioni” che “non consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato”. Per questo è stata chiesta l’archiviazione del procedimento.