AGI – Nel 2022 il numero medio di pagamenti digitali per esercente è aumentato del 17% rispetto al 2021 e del 128% sul 2019, anno precedente alla pandemia. Aumenta anche il valore del transato medio cashless: +10% rispetto al 2021, +61% se confrontato al 2019. Sono alcuni dei numeri emersi dall’analisi annuale dell’Osservatorio Pagamenti Cashless 2022 di SumUp, fintech che sviluppa soluzioni cashless e digitali per le piccole imprese.
A registrare la crescita più alta, secondo il report, sono Valle d’Aosta (+43,5%), Lazio (+28,7%) e Lombardia (+25,4%), mentre per quanto riguarda i settori che nell’ultimo anno hanno spinto l’acceleratore sui pagamenti digitali spiccano taxi (+86,8% rispetto al 2021), intrattenimento legato a musica, concerti e cinema (+64,5%), caffè e ristoranti (+50,5%).
“L’Italia negli ultimi anni ha visto un’importante accelerazione dei pagamenti cashless, derivata in parte dall’emergenza sanitaria, in parte dalla spinta istituzionale. Gli incentivi rivolti agli esercenti come il credito d’imposta e quelli rivolti ai consumatori come il Cashback di Stato e la lotteria degli scontrini hanno consolidato l’abitudine ai pagamenti digitali” ha spiegato Giovanni Barbieri, Senior Strategic Growth Manager per SumUp.
il peso delle sanzioni
A spingere gli indicatori, nell’ultimo periodo, anche l’impatto del Decreto PNRR 2, che ha introdotto una sanzione per i commercianti che non accettano pagamenti con carta. A luglio, il primo mese dopo l’entrata in vigore delle sanzioni, si evidenzia un +13,3% del numero medio di transazioni per esercente rispetto al mese precedente, ma con un effetto a “macchia di leopardo”.
Per alcuni la spinta è stata più netta: chi si occupa di musica, concerti e cinema ha registrato un +110,3% di transazioni cashless rispetto a giugno, chi opera nel turismo un +54,7% e i bar e ristoranti un +24,2%. Per altri invece la crescita è stata più timida: il settore abbigliamento a luglio ha effettuato in media solo il 9,1% di transazioni in più, mentre per estetisti, parrucchieri e barbieri il segno è addirittura negativo (-2,1%).
Stesso andamento differenziato nelle regioni dove si incontrano Valle d’Aosta (+45,4%), Trentino-Alto Adige (+32,5%) e Calabria (+28,9%) con numeri più forti, mentre in Piemonte (+7,6%) Lazio (+6%) e Lombardia (+2,8%) la crescita è meno significativa.
Il valore dello scontrino medio
I dati hanno rilevato anche un’altra tendenza: lo scontrino medio cashless diventa anno dopo anno più piccolo. Nel 2022 si è attestato infatti sui 40,8 euro, mostrando un calo costante a partire dal 2019 (-30%), quando era a 57,9, successivamente, ha toccato quota 51,3 nel 2020 e 43,4 nel 2021.