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I meeting in azienda diventano 2.0

Feb 2, 2017

L’innovazione tecnologica aiuta le imprese nell’adeguare i processi alle esigenze economiche di riduzione di Opex e Capex e organizzative.

In particolare, i recenti sviluppi e la disponibilità di comunicazione a larga e larghissima banda permettono di ridefinire il modo di gestire i meeting e a far fronte alle esigenze di una generazione, la GenZ, che ha in proposito, osserva David Mills, CEO di Ricoh Europe, esigenze precise.

Ricoh David MillsRicoh David Mills
David Mills

Il “vis a vis” è stato per lungo tempo il canale di comunicazione preferito per l’organizzazione delle riunioni. Questo soprattutto nei paesi mediterranei, dove si è sempre data molta importanza nel condurre le trattative di business, al rapporto personale che i mezzi di comunicazione elettronica non sembravano essere in grado di soddisfare..

Questa modalità di interazione risulta però sempre meno compatibile con i moderni ambienti e organizzazione del lavoro, con le evoluzioni nella mobility, nello smart working eccetera, e con le esigenze delle nuove generazioni che via via entrano nelle aziende.

Ma si tratta di una sensazione o di un wishful thinking? Sembra proprio che sia una realtà.

Una ricerca realizzata da Ricoh mette infatti in evidenza come il meeting “faccia a faccia” sia percepito come qualcosa in costante declino: se per il 77% dei Baby Boomers è il metodo comunicativo per eccellenza, solo il 58% della Generazione Z lo ritiene tale.

Il risultato in effetti non stupisce anche se un 20% di differenza non è poco. Le tecnologie digitali hanno trasformato gli uffici e lavorare in team distribuiti è oggi più semplice che mai. Inoltre, l’innovazione resa possibile da tecnologie come ad esempio le lavagne interattive, osserva Ricoh, aumenta la qualità e l’efficacia della comunicazione a distanza rappresentando una vera e propria evoluzione degli incontri di persona.

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Meeting 2 0

In pratica, che si sia in ufficio o presso la propria abitazione o in un centro per lo smart working, la cooperazione può avvenire con i medesimi strumenti e modalità interattive.

Quello su cui mette in guardia la ricerca è che in ogni caso per attrarre in azienda i talenti della Gen. Z l’innovazione IT sarà fondamentale: il 28% degli intervistati di questa generazione, rispetto al 10% delle precedenti, si è dichiarato attratto da aziende che mettono a disposizione dei dipendenti tecnologie che permettono di lavorare in modo più efficiente.

Gli strumenti per lo Smart Working

L’esempio della lavagna interattiva prima citata è esemplificativo delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

Utilizzando una lavagna interattiva è possibile creare documenti con annotazioni, condividerli in tempo reale con i colleghi fuori sede, salvarli in locale, inviarli tramite e-mail. Tutto questo fa approdare direttamente nell’era dei meeting 2.0.

Le classiche conference call, le e-mail e le chat, strumenti validissimi, sono però poco efficaci nelle riunioni in cui sono coinvolti molti partecipanti e questo è un problema, dal momento che la comunicazione è per tutte le aziende un aspetto fondamentale.

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Ricoh D6500

Le lavagne interattive – e più in generale gli strumenti per la visual communication – permettono invece ai partecipanti di un team distribuiti in diverse sedi di collaborare meglio. Questo anche grazie all’integrazione di tutti i dispositivi presenti negli uffici.

Da un dispositivo multifunzione come quelli del portfolio Ricoh è possibile inviare un documento a una lavagna interattiva oppure proiettarlo su una parete mediante un videoproiettore o un dispositivo smart”, osserva David Mills .

Nel loro complesso, sono tecnologie che aumentano la produttività e facilitano lo sviluppo di nuove idee e concretizzano, evidenzia il manager, di quello che la sua società chiama Workstyle Innovation, un concetto che va oltre il dispositivo in sé.

Nella sua essenza consiste in un approccio, o meglio, di una sorta di filosofia volta a permettere alle persone di collaborare meglio e più velocemente, e di lavorare in modo più “smart”, come chiedono le nuove generazioni.

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