coronavirus e indisciplinati
Assurde, incredibili, sconclusionate, fantasiose, ma anche criminali. Nelle scuse dei furbetti dei controlli presentate alle forze di polizia, impegnate nei controlli on the road nel corso dell’emergenza coronavirus, c’è di tutto di più
di Nicoletta Cottone
16 aprile 2020
5′ di lettura
Assurde, incredibili, sconclusionate, fantasiose, ma anche criminali. Nelle scuse dei furbetti dei controlli presentate alle forze di polizia, impegnate nei controlli on the road nel corso dell’emergenza coronavirus, c’è di tutto di più. C’è il golfista irriducibile, il contrabbandiere impenitente, chi ha allestito un “poligono di tiro” a cielo aperto, chi ha tentato la fuga verso la casa al mare con la moglie nel portabagagli. E chi è uscito di casa al volante di un’auto rubata. Addirittura chi si è fatto pizzicare alla guida di un carro funebre, sostenendo di stare andando a far la spesa nel paese vicino.
La moglie nel bagagliaio per sfuggire a controlli
Una delle scuse più eclatanti è quella trovata da una coppia sarda, partita in auto da Olbia a Pittulongu. Pochi chilometri per “fuggire” nella casa al mare. A informare i militari un dettagliatissimo rapporto dei vicini della coppia, che – forse un po’ invidiosi – hanno documentato la partenza “intelligente”, con lui alla guida e lei nel portabagagli.
Il travestimento da portantino
La polizia racconta di un uomo che si è travestito da paramedico. E al controllo in strada ha affermato di dover raggiungere una sede della Protezione civile dove avrebbe dovuto prestare la sua attività. Rapidi accertamenti al terminale, hanno portato a una multa perchè non girava per motivi di necessità e al deferimento all’autorità giudiziaria per le false dichiarazioni rilasciate.
Il poligono di tiro en plein air
Un 48enne di Massa (Massa Carrara) ha allestito un “poligono di tiro” a cielo aperto in un’area verde lontano dalla propria abitazione. Aveva sistemato dei bersagli e si stava esercitando nel tiro con una carabina ad aria compressa legalmente detenuta. Ad attrarre i carabinieri gli spari. Finale: denunciato per getto pericoloso di cose, sanzionato con una contravvenzione da 400 euro ai sensi del decreto governativo in materia di contenimento del Coronavirus. Sequestrata l’arma.
Il collezionista di multe
Poi c’è il collezionista di multe. É un ingegnere di Riccione. Anni 62, ha conquistato gli onori delle cronache per essere stato fermato e multato più volte, nel corso dei controlli. Bloccato in bici, a piedi e in macchina, non ha mai contestato le sanzioni. Il giorno di Pasqua ha aggiornato il suo ‘score’ giungendo alla nona multa. In dodici giorni è stato stato sanzionato per essere uscito con la bici da corsa o per un capatina in spiaggia. La giustificazione? Aveva bisogno di prendere aria, non riusciva a stare chiuso tra quattro mura domestiche. La domenica precedente era stato sorpreso due volte in un giorno, una a Riccione e una, in auto, a Cattolica.