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I 400 chili di coca dell’insospettabile fabbro dei vicoli. Arrestato sulla sua barca a sud delle Azzorre

Ott 8, 2017

FINO A UN ANNO fa era di casa al Porto Antico. Il suo 16 metri, ‘Il Gioia’, era ormeggiato alla marina e per tutti quella era la barca del “fabbro dei vicoli”. Questo è il soprannome di Fausto Orrù, 58 anni, fino a pochi anni fa appunto uno dei fabbri più noti di Genova ma da venerdì, sorprendentemente, narcotrafficante. Perché ” il fabbro”, incensurato e unico vizio noto un paio di birrette con gli amici, venerdì è stato arrestato dalle unità speciali della polizia portoghese per traffico internazionale di stupefacenti. Il Gioia è stato abbordato a 600 miglia a sud delle Azzorre.

A bordo c’erano Orrù, un montenegrino di 46 anni, Sala Kovacevic e 400 chilogrammi di cocaina che venduta al dettaglio avrebbe garantito incassi per cento milioni di euro. “Impossibile da crederci – raccontano alla Scuola Nautica Pastorino -. Il fabbro è un persona per bene. Èun annetto, forse qualcosa di più, che era sparito dalla circolazione con la sua bellissima barca. Organizzava minicrociere ma non credo che, almeno qui da Genova, avesse mai avuto un grosso traffico di clienti. Magari l’hanno incastrato, lui non sapeva…”.

I 400 chili di coca dell'insospettabile fabbro dei vicoli. Arrestato sulla sua barca a sud delle Azzorre

Orrù sul Gioia (foto Facebook)

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Possibile, ma poco probabile visto che 400 chili in una barca da 16 metri non spariscono come su una portacontainer. E allora, in attesa che dalle fonti ufficiali si possa apprendere qualcosa di più, per ora bisogna fermarsi alle ipotesi. La prima è che se Orrù è coinvolto non può che esserlo con il ruolo di ‘corriere’. La merce sequestrata, all’origine, ovvero in Sudamerica da dove proveniva La Gioia, non può essere stata pagata meno di 20 milioni di euro.

Va quindi approfondita la posizione del compagno di viaggio di Orrù. Il Montenegro è diventato da anni un crocevia delle mafie di tutto il mondo e Kovacevic potrebbe quindi essere stato il controllore della coca per conto degli acquirenti. La merce era probabilmente diretta ad un porto italiano o francese. Sul caso sta indagando la Direzione centrale per i servizi antidroga, una struttura interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. La barca batteva bandiera italiana, per cui l’Italia ha autorizzato l’abbordaggio effettuato dai portoghesi ma si è saputo che all’indagine ha collaborato anche l’intelligence britannica.

L’imbarcazione è stata abbordata in acque internazionali, ma vicine a quelle portoghesi, per cui è stata applicata la procedura prevista dalle norme internazionali sulla cooperazione contro il narcotraffico. Pare che una prima sacca con diversi chili di cocaina sia stata trovata subito , poi la barca a vela è stata portata nel porto della cittadina di Portimau dov’è stata smontata e il resto della coca è stato trovato nella stiva, ben nascosto. Resta da capire come Fausto Orrù si sia ritrovato invischiato in questa storia.

Dai primi anni ‘90 fino al 2012, quando acquistò a Trieste Il Gioia, aveva svolto il suo mestiere di fabbro nelle officine che aveva aperto in via di Santa Croce nella zona delle Grazie, in vico Semino, piazza De Franchi.

Nel suo settore, negli anni aveva acquisito una notorietà dovuta sia alle sue qualità tecniche che Alla sua vena artistica. Era stato anche citato in alcuni libri dedicati all’arte del ferro battuto. Aspetti che rendono ancora più misterioso il suo coinvolgimento in una brutta storia di narcos. Una spiegazione forse la si può trovare analizzando la sua visura camerale. Risulta, infatti, un contenzioso con

Equitalia Servizi di Riscossione relativo ad un’ipoteca, a marzo 2017, per un “importo iscritto” pari a 149 mila euro. Una somma che potrebbe avere spinto il fabbro ad “imbarcarsi” in un’avventura poi finita male. Nelle prossime ore dovrebbero svolgersi i primi interrogatori che serviranno anche per capire a chi spetti la competenza dell’indagine. Non è infatti escluso che Orrù e il suo compagno di viaggio possano presto essere estradati in Italia.

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