I marchi asiatici, in particolar modo cinesi, hanno trovato nuova linfa dalla rivoluzione elettrica, proponendo vetture all’avanguardia. Solo Toyota è rimasta scettica sulla concreta evoluzione del car market in direzione del full electric, sebbene abbia poi provveduto a lanciare le prime EV. Spostandoci in Corea del Sud la Hyundai ha allargato la gamma con vetture ibride ed elettriche di estrema qualità. I numeri sono positivi e, dal 2027, c’è l’idea di commercializzare i primi veicoli ad autonomia estesa (range extender, o EREV).
Gli EREV concepiti da Hyundai prenderanno le forme di auto dalle grandi dimensioni, seguendo il diktat del CEO José Muñoz. L’autonomia delle vetture elettriche a batteria verrà estesa attraverso un generatore che carica la batteria del veicolo. Possono essere usati motori a combustione interna, ma anche motori a celle a combustibile o altri tipi di motore. Un range extender può anche abbassare il consumo del carburante estendendo l’autonomia usando carburante primario. Non sarà la soluzione più ecologica al mondo ma offre numerosi vantaggi.
Hyundai si apre più strade
Il marchio di Seul ha deciso di offrire ai propri clienti più opzioni possibili. Le vetture potranno ricaricarsi alla rete americana Ionna, grazie al connettore Nacs di Tesla. L’introduzione delle EREV non è stata associata al nome dei modelli. In base ai rumor circolati in rete nel corso delle ultime settimane si è parlato di SUV e pick-up come la Santa Fe e Genesis GV70, ma per ora c’è ancora massimo riserbo sull’annuncio.
Hyundai, proprio come altri player del car market, applicherà la formula EREV nei veicoli di grandi dimensioni. Scout Motors, a tal proposito, ha svelato l’“Harvester” EREV per accompagnare i pick-up e SUV elettrici. Il risultato? I clienti preferiscono questa versione rispetto a quella full electric. Stellantis ha scelto di eliminare la versione 100% elettrica del pick-up Ram per offrire una variante EREV. Di recente, l’amministratore delegato di Ford, Jim Farley, ha assicurato che non si lascerà sfuggire l’occasione di entrare nel segmento EREV.
Le differenze con le auto ibride plug-in
Le tradizionali ibride sono auto termiche con una batteria di supporto. Il principio delle EREV è opposto, ovvero sono EV in cui il motore a combustione viene sfruttato per ricaricare la batteria. Il CEO della Hyundai, José Muñoz, ha spiegato che l’azienda ha intenzione di scommettere su ibridi ed EREV nel caso in cui negli Stati Uniti le vendite di EV rallenteranno con la fine degli incentivi fiscali e delle penalità sui consumi.
Per ingolosire il pubblico l’obiettivo è produrre auto con circa 960 km di autonomia, offrendo una esperienza di guida da elettrica pura con batterie di dimensioni ridotte. Muñoz ha spiegato:
“Ritengo che entro il 2030 vedremo un buon equilibrio, direi circa 50/50, tra ibride ed elettriche. Le EREV? Li vediamo più utili su veicoli di grandi dimensioni, perché eliminano l’ansia da autonomia e fanno percorrere le lunghe distanze tipiche del consumatore americano. Da una parte, gli automobilisti risparmiano sul carburante e il modello d’uso è semplice, si ricarica di notte come un telefono; dall’altra, se vuoi partire per un lungo weekend e devi macinare molti chilometri, subentra una certa ansia, non sai se la colonnina funzionerà. A quel punto serve una tecnologia diversa”.