Huawei, Vodafone e Qualcomm hanno realizzato la prima rete commerciale al mondo LAA Ready. La tecnologia Licensed Assisted Access (LAA) si basa sullo standard 3GPP R13. Si tratta a tutti gli effetti di un’evoluzione della tecnologia LTE come la conosciamo attualmente e un passo fondamentale verso l’evoluzione delle reti 5G.
In termini pratici, le reti mobile LAA potranno garantire all’attuale infrastruttura 4G una velocità di download sempre più alta con ovvi benefici per l’usabilità di applicazioni online come per esempio il cloud. I tre partner hanno provveduto ad installare una stazione base Huawei di test presso la Vodafone Arena di Istanbul.
Il funzionamento della rete si basa su 40 MHz di spettro radio non licenziato a 5GHz e 15 MHz di banda licenziata a 2.6 GHz per tre carrier aggregation. Combinando insieme bande licenziate e non, è possibile sfruttare uno spettro radio non utilizzato. In questo modo si aumenta l’efficienza ed è possibile raggiungere elevate prestazioni in download come i 370 Mbps registrati durante le prove.
I test sono stati effettuati sfruttando un System on a Chip Qualcomm Snapdragon 835. Il processore infatti integra un modem X16 LTE in grado di supportare appieno le reti Gigabit LTE. Inoltre, anche i prodotti Small Cell Huawei sono pienamente compatibili con la nuova tecnologia LAA.
Ovviamente tutti i partner sono entusiasti del lavoro svolto. Vodafone, nella persona di Santiago Tenorio, Head of Networks, ha commentato la notizia dicendo che questa innovazione servirà a migliorare il servizio per i propri clienti. L’attuale rete 4G potrà solo beneficiare di questa innovazione grazie alla migliore gestione della rete.
Sebbene la roadmap per l’avvicinamento al 5G è ancora lunga, si tratta di un incremento positivo della capacità dell’attuale tecnologia. Considerando inoltre che gran parte della nuova generazione di dispositivi equipaggerà un SoC Snapdragon 835 e Huawei è il terzo produttore mondiale, la compatibilità nell’immediato futuro è assicurata. Purtroppo resta da capire quando gli operatori, Vodafone inclusa, inizieranno ad implementare la nuova tecnologia nelle proprie infrastrutture.