Il cuore pulsante di HTC U11+ è il SoC Snapdragon 835 accoppiato a 6 GB di RAM e alla GPU Adreno 540. Una piattaforma hardware chiamata a muovere uno schermo da 6 pollici QHD+ (2.880 x 1.440, 538 PPI), realizzato con tecnologia Super LCD 6, rapporto di forma in 18:9 e protetto da un vetro Gorilla Glass 5.

Insomma, un phablet top di gamma a tutti gli effetti, con l’azienda taiwanese che ha deciso di cedere al trend ormai dilagante dei 18:9. Non si può propriamente parlare di un design borderless, anche se HTC ha comunque ridotto all’osso le cornici laterali, mantenendo invece il bordo superiore ed inferiore. Tre le colorazioni disponibili: Ceramic Black, Amazing Silver e Translucent Black.

Anche HTC U11+, come il fratello minore U11, può contare sui bordi sensibili alla pressione con la funzionalità Edge Sense, che consente dunque di avviare rapidamente le app semplicemente “spremendo” la scocca del dispositivo. Da sottolineare anche la presenza di Edge Launcher, che permette di accedere alle notifiche e alle applicazioni con una singola mano. Una possibilità che potrebbe rivelarsi molto comoda nell’utilizzo quotidiano, considerando i 6 pollici di diagonale.

Infine, impossibile non menzionare il comparto fotografico. HTC U11 è stato, ad oggi, uno degli smartphone più apprezzati nel 2017 in quest’ambito, tanto da aver guidato anche la speciale classifica di DxOMark per un breve periodo. Questa variante “plus” sembra integrare, lato hardware, le medesime fotocamere, anche se l’azienda taiwanese parla di un ulteriore miglioramento rispetto al fratello minore.

Leggi anche: HTC Vive dice addio ai cavi, la realtà virtuale è wireless

La fotocamera posteriore è da 12 MP f/1.7 coadiuvata dall’autofocus a rilevamento di fase ed anche dall’Acoustic Focus, per un audio coinvolgente a 360°. Non manca il flash LED dual-tone e la possibilità di girare video in 4K a 30 FPS o in slow-motion Full-HD a 120 FPS. Sulla parte frontale è stato invece posizionato un sensore da 8 MP che incorpora la tecnologia HDR Boost (presente comunque anche nella cam principale).

Tutto è alimentato da una batteria da 3.930 mAh e mosso da Android 8.0 Oreo, ovviamente personalizzato con la nota interfaccia Sense. Non mancano gli auricolari USonic, con cancellazione attiva del rumore, e l’equalizzazione Boom Sound, ormai veri e propri marchi di fabbrica per gli smartphone HTC.

Leggi anche: Google compra la divisione smartphone di HTC

Capitolo prezzi e disponibilità. HTC U11 sarà prenotabile in Italia attraverso il portale web ufficiale dell’azienda taiwanese a partire dal 20 novembre nella colorazione Ceramic Black (nessuna notizia circa le altre varianti cromatiche). Per acquistarlo saranno necessari 799 euro, una cifra certamente importante ma, al tempo stesso, decisamente più contenuta rispetto a quella dei diretti concorrenti.

Nel segmento dei phablet top di gamma infatti troviamo i vari Huawei Mate 10 Pro (849 euro), Galaxy Note 8 (999 euro), iPhone X (a partire da 1.189 euro). Il prezzo di listino più basso rispetto ai diretti concorrenti potrebbe senza dubbio rappresentare un punto a favore per HTC U11+, specie considerando il fisiologico deprezzamento subito da praticamente tutti gli smartphone Android.

HTC U11 Life

Accanto al nuovo top di gamma, l’azienda taiwanese ha svelato anche HTC U11 Life, ovvero uno smartphone di fascia media basato sulla piattaforma Android One. A bordo troviamo l’ottimo SoC Snapdragon 630 accoppiato a 4 GB di RAM, mentre la parte frontale è dominata da uno schermo da 5,2 pollici Full-HD.

Le linee estetiche richiamano quelle ormai iconiche della serie U di HTC, mentre è importante sottolineare la presenza, sin da subito, di Google Assistant, che andrà dunque ad arricchire l’esperienza utente. È gia disponibile in prenotazione da oggi, 2 novembre, al prezzo di 395 euro nella versione da 4 GB di RAM e 64 GB di storage.

HTC U11 Life rappresenta una sfida importante per l’azienda taiwanese, visto come la fascia media sia ormai diventata determinante nel segmento smartphone. La scelta di puntare sulla piattaforma Android One, garantendo dunque un supporto nel tempo da parte della stessa Google, potrebbe rivelarsi il vero asso nella manica per questo prodotto, chiamato comunque a scontrarsi con concorrenti decisamente agguerriti.