Rigopiano, un mese dopo la tragedia. Macerie, silenzio e gelo. I resti del resort a quattro stelle travolto dalla valanga sono impastati di neve e fango. La valanga che mercoled 18 gennaio, poco prima delle 17, ha spazzato via il resort ha sventrato la montagna trascinando neve, alberi e detriti alla velocit di 250 chilometri all’ora. Travolgendo tutto, con una forza pari a 4mila tir a pieno carico. Si staccata da 2.200 metri di quota ed piombata sul resort – dove c’erano 40 persone, 28 ospiti, tra cui 4 bambini, e 12 dipendenti -, trascinando centinaia di alberi nella sua folle corsa e distruggendo tutto. Drammatico il bilancio finale: 29 vittime e 11 sopravvissuti. Per tutti, familiari delle vittime e sopravvissuti, il tempo del dolore. Della disperata ricerca di un perch . Delle indagini, della ricerca delle responsabilit per una tragedia cos grande.
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Silenzio e gelo nella zona della tragedia
Ora nella zona c’ un silenzio irreale e un gran freddo: di notte il termometro segna -10 gradi. E sotto al cumulo di macerie spunta l’albero di Natale con un tronco di 50 centimetri di diametro spezzato come fosse un grissino. Si intravede un pezzo del tabellone del Monopoli, un quadro sfondato, quello che resta di due eleganti divani, una casetta di plastica deformata. Nell’unica struttura intatta, c’erano i bambini, che si sono salvati tutti: Edoardo, Samuel, Ludovica e Gianfilippo.
I soccorritori hanno lavorato in condizioni proibitive
I soccorritori hanno lavorato per ore, per giorni, in condizioni proibitive, scavando ed entrando in cunicoli larghi 30 cm, per salvarli. Il cuoco Giampiero Parete vivo perch era uscito a prendere nella macchina le medicine per la moglie, mentre il tuttofare dell’hotel, Fabio Salzetta, era appena entrato nel locale caldaia. Loro sono stato recuperati dagli uomini del Soccorso Alpino all’alba di gioved 19 gennaio. Con i soccorritori arrivati con gli sci ai piedi e le pelli di foca.
La macchina dei soccorsi parte in ritardo
Parete stato il primo a lanciare l’allarme. Un allarme non ascoltato subito. Il primo allarme, delle 17.08, la telefonata di Giampiero Parete al 118. Dalla centrale operativa provano a richiamarlo 31 volte, senza riuscire a contattarlo. Alle 17.40 c’ invece la telefonata tra la prefettura di Pescara e l’amministratore dell’albergo Bruno Di Tommaso, che pur non trovandosi nel resort, dice che tutto a Rigopiano va bene.
Valanga Rigopiano come 4.000 tir
Una incomprensione che ritarda la partenza della macchina dei soccorsi di almeno un’ora e mezzo. Le telefonate di Quintino Marcella, il datore di lavoro di Parete contattato da quest’ultimo, arrivano infatti tra le 18.03 e le 18.20 ma,
proprio per quanto sostenuto dall’amministratore dell’hotel, gli viene risposto che gi stato tutto verificato. Solo alle 19.01, quando Parete riesce nuovamente a parlare con il 118, si metter in moto la macchina dei soccorsi.
In nove estratti dalle macerie
In nove sono stato estratti dalle macerie. Dalle macerie i Vigili del Fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerd 20 e l’alba di sabato 21 gennaio, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone, Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi.
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Sotto le macerie 29 persone
Per gli altri, purtroppo, non c’ stato niente da fare. In 29 sono stati strappati all’affetto dei loro familiari ed amici. Ragazze e ragazzi, uomini e donne, in vacanza al resort o a Rigopiano per motivi di lavoro. Sotto le macerie sono morti 15 uomini e 14 donne: Valentina Cicioni, Marco Tanda, Jessica Tinari, Foresta Tobia, Bianca Iudicone, Stefano Feniello, Marina Serraiocco, Domenico Di Michelangelo, Piero Di Pietro, Rosa Barbara Nobilio, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Sara Angelozzi, Claudio Baldini, Luciano Caporale, Silvana Angelucci, Marco Vagnarelli, Paola Tomassini, Linda Salsetta, Alessandro Giancaterino, Cecilia Martella, Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Marinella Colangeli, Alessandro Riccetti, Ilaria Di Biase, Roberto Del Rosso, Gabriele D’Angelo, Dame Faye.
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La Procura di Pescara indaga per disastro e omicidio colposo
La Procura di Pescara, che indaga per disastro e omicidio colposo, ha disposto le perizie e con l’aiuto dei Ris che sono tornati sul luogo della tragedia per misurazioni pi adeguate con strumenti laser. I Carabinieri forestali stanno acquisendo la documentazione relativa alle responsabilit eventuali prima dell’evento, ossia ‘chi non avrebbe fatto quello che era di sua competenza, i nessi di causalit tra omissioni e morti, la ricostruzione tecnica legale delle morti, i momenti preparatori e le fasi successive all’allarme e l’ allerta soccorsi.
C mia figlia laggi. Donna e bimbo salvati dai Vigili del fuoco
Telefonate, gestione delle turbine, degli spazzaneve. I carabinieri hanno ascoltato i sopravvissuti ed effettuato i sopralluoghi con i periti. Una prima informativa stata gi consegnata al sostituto procuratore facente funzioni Cristina Tedeschini e al pm Andrea Papalia. La Polizia ha acquisito tutta la parte relativa alla gestione dei numeri telefonici d’emergenza, dalla centrale della Prefettura al 118 e tutta la normativa relativa, oltre ad aver ascoltato alcuni testimoni, quali il datore di lavoro del sopravvissuto Giampiero Parete, Quintino Marcella che, raccogliendo l’sos del suo dipendente, ha lanciato insistentemente l’allarme. Pi di uno verr iscritto nell’albo degli indagati. All’attenzione degli inquirenti anche l’esposto del Forum H2o che ha segnalato che l’hotel stato costruito sugli esiti di antiche valanghe, l’ ultima imponente prima della seconda guerra mondiale. Acquisite anche le carte sui lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’hotel e quelle del processo per presunto abuso edilizio che si concluse con una assoluzione nel 2007.
Ventuno dipendenti di Rigopiano in attesa della cassa integrazione
E ci sono 21 dipendenti dell’hotel Rigopiano rimasti senza lavoro. Chiederemo la cassa integrazione in deroga alla Regione per i 21 dipendenti dell’hotel Rigopiano che non sono stati coinvolti dalla tragedia del 18 gennaio: la situazione disperata per loro, che hanno perso tutto, compagni, amici e posto di lavoro, ha sottolineato il primo cittadino di Farindola, Ilario Lacchetta. Sono cuochi, camerieri, addetti a vari servizi, oltre agli stagionali. Il sindaco ha lanciato un appello agli imprenditori della zona perch li aiutino con un lavoro. La settimana prossima ci sar un consiglio straordinario al quale saranno invitati i parlamentari abruzzesi perch ci aiutino a entrare nel cratere sismico e dell’emergenza meteo, se no Farindola da sola non ce la fa.
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Petizione per bloccare la serie tv sulla tragedia
Ed partita una petizione online per chiedere di bloccare la serie tv sulla tragedia di Rigopiano, annunciata per il 2018 dalla Taodue film.Sono soprattutto le tempistiche, con l’annuncio a meno di un mese dal disastro, a non convincere i sottoscrittori della petizione, molti dei quali motivano la loro firma con dei commenti sul portale. Contro la realizzazione della serie tv, nei giorni scorsi, si erano espressi anche i familiari delle vittime della tragedia.
Depositata la querela contro Charlie Hebdo
Ed stata depositata presso la procura del tribunale di Rieti la denuncia querela del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, nei confronti di ignoti autori della vignetta e dei direttori responsabili della testata del periodico francese Charlie Hebdo, in riferimento alla rappresentazione della tragedia dell’hotel Rigopiano: nel disegno si vedeva la morte in sci con due falci al posto delle racchette; il testo recitava Italia: la neve arrivata. Non ce ne sar per tutti.
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