Honda e Nissan meditano di unire le forze per affrontare le sfide del settore automobilistico. Con l’intensificarsi della competizione, sempre più spesso gli attori della filiera valutano fusioni e acquisizioni. Noi italiani questo lo sappiamo bene, avendo assistito al matrimonio tra FCA e PSA, confluite in Stellantis. Qualcosa di simile sarebbe sul punto di prendere forma in Giappone. Secondo le indiscrezioni raccolte dai media locali, le Case avrebbero dato il là alle trattative per intensificare la collaborazione.
Il terzo colosso al mondo
Già in buoni rapporti, le due realtà, rispettivamente seconda e terza forza nipponica, avrebbero in mente di compiere un passo decisivo verso una sinergia più profonda. Qualora la fusione andasse in porto, nascerebbe un colosso con una capacità produttiva di 7,4 milioni di veicoli all’anno. Con l’aggiunta di Mitsubishi, il totale salirebbe a 8,5 milioni di unità, collocando il gruppo al terzo posto mondiale dopo Toyota e Volkswagen.
La messa nero su bianco di un memorandum of understanding sarebbe ormai prossima. Si prevede che l’annuncio ufficiale arrivi entro il 23 dicembre. Inoltre, dei programmi potrebbe far parte pure Mitsubishi Motors, della quale Nissan detiene il 24% delle azioni. L’interesse manifestato dalla taiwanese Foxconn per Nissan – secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore – avrebbe contribuito a velocizzare le negoziazioni, spingendo le parti a considerare un’intesa più ampia e strutturata.
Le parti chiamate direttamente in causa si limitano a dire che “come annunciato a marzo” valutano “varie possibilità per future collaborazioni che facciano leva sui rispettivi punti di forza. Informeremo gli azionisti di ogni aggiornamento al momento appropriato”.
La portata dell’accordo invita, del resto, ad andarci coi piedi di piombo, date le ovvie implicazioni. Nonostante condividano le origini giapponesi, le due compagnie presentano degli approcci diversi. Honda adotta una cultura più centralizzata, che privilegia la continuità e l’innovazione interna. Nissan, invece, dopo l’alleanza con Renault, ha adottato un approccio più internazionale e orientato alla flessibilità.
Definire le quote di controllo nella nuova struttura e la gestione delle governance richiederebbe un’analisi attenta. In aggiunta, bisognerà studiare nei minimi dettagli il processo di integrazione delle rispettive catene produttive e piattaforme tecnologiche.
Sfide e opportunità
In una recente intervista ad Automotive News, Carlos Ghosn, ex CEO di Nissan, ha espresso scetticismo: “Non riesco a immaginare per un momento come possa funzionare tra Honda e Nissan, a meno che non si tratti di un’acquisizione, a meno che non sia un’acquisizione mascherata da parte di Honda di Nissan e Mitsubishi, con Honda al comando. Sarà un’acquisizione, un’acquisizione mascherata”.
A suo avviso, la superiorità di Honda potrebbe celare un tentativo di acquisizione delle altre due case automobilistiche. Dunque, ha sottolineato le difficoltà nel far funzionare la partnership, evidenziando: “Firmare un’alleanza è la parte facile. Ora, far funzionare l’alleanza è una storia completamente diversa”.
Eppure, a dispetto dei numerosi nodi da sciogliere, ottime argomentazioni inducono a ritenere lo scenario fattibile. Risale a qualche settimana fa l’annuncio di Makoto Uchida, CEO di Nissan, di un taglio della manodopera di 9.000 dipendenti. La ventilata riduzione del 20% della capacità produttiva globale è dipesa, su stessa ammissione di Uchida, dalla sottovalutazione del mercato dei veicoli ibridi. Sul mercato borsistico, il titolo ha avuto un crollo del 40% in un anno, contro il meno 12% di Honda, la cui capitalizzazione è cinque volte superiore.