AGI – Sono stati accesi 5 degli 8 lumi del grande candelabro di Hanukkah in piazza Barberini, alla presenza del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. In ebraico, il termine Hanukkah (o Chanukkah) significa “inaugurazione” e vuole ricordare la vittoria dei Maccabei contro la persecuzione ellenica nell’antica Giudea e la riconsacrazione del Santuario di Gerusalemme profanato dai pagani, in cui avvenne il miracolo dell’olio: le candele rimasero accese per otto giorni, nonostante ci fosse olio sufficiente per uno solo. Così, durante la tradizionale cerimonia, arrivata alla 37esima edizione romana, ogni giorno per otto giorni viene accesa una candela; la nona, quella centrale, serve ad accendere le altre.
Quest’anno l’accensione è iniziata, secondo il calendario ebraico, il 25 dicembre e si concluderà il primo gennaio 2025. La cosiddetta Festa delle luci è stata organizzata dal Movimento ebraico internazionale Chabad-Lubavitch.
Ad accogliere le autorità religiose e politiche, il rabbino Yitzhak Hazan, direttore del Movimento e il figlio, Shalom Hazan. “Sono stati organizzati 15mila eventi simili in diverse parti del mondo e ogni anno il numero continua a crescere“, ha spiegato il rabbino Shalom Hazan al termine della cerimonia. Lo storico evento si è svolto per la prima volta 50 anni fa a Philadelphia, negli Stati Uniti e si è poi diffuso in tutto il mondo. Hanno partecipato nella Capitale, oltre al sindaco, l’Ambasciatore degli Stati Uniti, Jack Markell, il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, e Gonzalo Mazzeo, incaricato d’affari dell’Ambasciata della Repubblica Argentina presso la Repubblica Italiana.