Gli italiani chiedono a gran voce servizi ultra broadband ma poi non si abbonano. L’osservatorio EY ha svelato che il 53% della popolazione è coperto dalla fibra ma gli abbonati sono solo 2 milioni – praticamente il 10% degli accessi complessivi. I restanti 15,2 milioni sono utenti broadband.
Da rilevare che con i recenti investimenti per lo sviluppo infrastrutturale è il Sud a godere della più ampia copertura in fibra (FTTx). Si parla del 50% dei Comuni, contro il 16% del Nord Est e il 18% del Nord Ovest. Il Centro non va oltre il 17%. Complessivamente sono 1333 le città cablate.
“Per la prima volta, quest’anno, grazie alla banda ultra larga si è fermato il calo di utenti di rete fissa in Italia“, ha commentato Silvio Demarinis, autore dello studio. In pratica pare che lo streaming video stia stimolando la domanda: il 32 per cento degli abbonati in fibra cita questo vantaggio della sua nuova connessione.
“I ricavi della banda ultra larga sono aumentati del 46 per cento negli ultimi otto anni. Il settore ha investito 36 miliardi di euro negli ultimi cinque anni”, ha commentato ieri il presidente di Tim Giuseppe Recchi, all’evento di EY di Capri.
La situazione più rosea comunque è nel mobile, dove la copertura 4G LTE ha ormai raggiunto il 97% della popolazione e 6713 comuni (dati 4Q 2015).
Intanto il Governo si appresta ad assegnare i bandi pubblici per coprire le aree in digital divide. E per le cosiddette aree grigie (non a fallimento di mercato) dove ci sono imprese si sta valutando l’opportunità di incentivi per gli abbonamenti e defiscalizzazioni per gli operatori che vogliono investire in sviluppo.