AGI – Il 2024 parte con i mercati sempre alle prese con i contraccolpi degli scenari di tensione globale, dal Medio Oriente all’Ucraina. Il prezzo del petrolio in avvio di giornata sale di quasi il 2% nel timore di possibili riduzioni dell’offerta visto il conflitto tra Israele e Hamas che ha ridato forza a diversi focolai di crisi nell’area mediorientale.
Altro fattore chiave per la finanza globale resta la partita sui tassi di interesse giocata dalle banche centrali. Dopo un anno caratterizzato da politiche monetarie rialziste per contrastare la corsa dell’inflazione, ora le scommesse sono per un decremento dei tassi da parte di Fed e Bce di almeno un punto percentuale entro il 2024.
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— Federal Reserve (@federalreserve)
December 29, 2023
In giornata è attesa la pubblicazione del Pmi manifatturiero dell’eurozona a dicembre, con attenzione ai risultati dei principali Paesi dell’Ue. Previsto anche il dato sui direttori agli acquisti del manifatturiero Usa. L’indice Caixin sul Pmi manifatturiero cinese intanto è salito a 50,8 punti a dicembre 2023, in lieve aumento dai 50,7 segnati a novembre, un risultato oltre le previsioni di mercato di 50,4. Si tratta del valore più alto da agosto.
La produzione è cresciuta al massimo in sette mesi, mentre i nuovi ordini sono aumentati al ritmo più veloce da febbraio, mentre le esportazione sono diminuiti al ritmo più debole in sei mesi. Nel frattempo, l’occupazione è diminuita per il quarto mese consecutivo al ritmo più veloce in sette mesi, mentre il lavoro inevaso è diminuito per la prima volta da maggio.