• 25 Novembre 2024 2:41

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Guida alla giornata in Borsa 

Nov 23, 2023

AGI – I mercati si muovono con circospezione ma avanzano, sempre con scambi ridotti a causa della festività del Thanksgiving negli Stati Uniti e di quella in Giappone, e si prevede che rimarranno a basso volume per il resto della settimana, poichè domani, col Black Friday, i listini resteranno aperti negli Usa solo mezza giornata.

Tuttavia questo mese l’azionario appare rinfrancato e viaggia spedito verso una chiusura positiva, dopo tre mensilità consecutive in ribasso. Gli investitori non si sono fatti intimidire dai messaggi poco rassicuranti arrivati dalla Fed e oggi probabilmente anche dalla Bce, che rilascerà le minute della sua ultima riunione.

Entrambe le banche centrali hanno lasciato la porta aperta a dei ritocchi verso l’alto nel caso in cui l’inflazione dovesse tornare a surriscaldarsi, ma questo non ha scoraggiato i trader, tra i quali cresce l’aspettativa che la Federal Reserve abbia finito di rialzare i tassi di interesse e che a maggio dell’anno prossimo inizierà a tagliare il costo del denaro.

Oggi in Asia le Borse virano al rialzo e anche i future a Wall Street e in Europa girano in positivo, dopo che ieri i tre indici di New York hanno chiuso col segno più, con lo S&P vicino al top del 2023, mentre sono calati i rendimenti del Tesoro Usa e i prezzi del petrolio sono crollati di oltre il 4%, per poi risalire pur restano comunque in discesa di oltre l’1%, dopo che i principali paesi produttori hanno rinviato al 30 novembre la riunione dell’Opec+ programmata per domenica 26, creando incertezza sulla possibilità di estendere i tagli alla produzione.

Oggi in Asia la Borsa di Tokyo è chiusa ma la lettura dell’inflazione nipponica prevista per domani, mantiene viva l’attenzione degli investitori, poichè influirà sulle prospettive di politica monetaria della Boj. La previsione è che i prezzi al consumo ‘core’ a ottobre in Giappone fletteranno leggermente dal 3% al 2,8%, restando comunque alti.

La Borsa di Seul è in leggero rialzo, Hong Kong è in aumento e così anche Shanghai. Nelle ultime sessioni gli indici cinesi hanno registrato un rimbalzo rispetto ai minimi pluriennali, pur continuando a essere incerti e sotto tono quest’anno in quanto la prevista ripresa economica cinese non si è concretizzata.

Tuttavia gli analisti di Goldman Sachs ritengono che le azioni cinesi dovrebbero rimbalzare nel 2024, soprattutto se Pechino introdurrà ulteriori misure di stimolo. Intanto le autorità cinesi si apprestano a puntellare il mercato immobiliare, da tempo in grosse difficoltà.

Wall Street oggi non apre e i future salgono sopra la parità, dopo che ieri l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,53%, l’S&P lo 0,38% e il Nasdaq lo 0,46%. La cautela della Fed sui prossimi tagli dei tassi, emersa dalle minute di martedì, ha fatto calare i rendimenti dei Treasury, con quello a 10 anni al 4,39%, il minimo da 2 mesi.

Tra i titoli migliori della seduta, 3M (+1,47%), Microsoft (+1,28%), Goldman Sachs (+1,11%) e Nike (+1,26%). Nvidia invece ha perso il 2,36%, nonostante la trimestrale abbia registrato utili e ricavi in volata, sulle ali degli sviluppi dell’intelligenza artificiale, poiche’ l’azienda ha avvertito che le vendite sul mercato chiave cinese si ridurranno “significativamente” nel trimestre in corso a causa della decisione dell’amministrazione Biden di estendere le sanzioni sull’export di chip verso la Cina.

Intanto il mercato del lavoro Usa continua a essere forte, come dimostrano i sussidi settimanali di disoccupazione, che ieri sono scesi di 24.000 unità a 209.000 unità, toccando un minimo da 5 settimane. Questa resilienza del mercato del lavoro a stelle strisce spinge al rialzo il biglietto verde e oggi in Asia la maggior parte delle valute si mantiene in un range ristretto, con lo yuan che avanza dello 0,2%, lo yen a +0,3% nettamente sotto quota 150 sul dollaro, il won sudcoreano in rialzo e il dollaro australiano a +0,2%.

Anche l’euro torna sopra quota 1,09 sul biglietto verde, mentre i future sull’EuroStoxx guadagnano un po’ terreno, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso in rialzo, per l’aspettativa che i tassi abbiano raggiunto il picco, tranne Londra, in flessione, in attesa dell’aggiornamento del bilancio britannico, che conterrà misure per rilanciare l’economia.

Sempre ieri la Bce nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria, ha registrato i “primi segnali di stress” nei bilanci delle banche dell’Eurozona, dopo che le inadempienze sui prestiti e i ritardi nei rimborsi hanno cominciato a pesare sul sistema finanziario.

“Un periodo più lungo di tassi di interesse elevati porterà probabilmente a accantonamenti più alti, che a loro volta costituiranno un freno alla redditività più avanti”, afferma l’istituto nel suo rapporto. Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi risale a 175,7 punti dopo che la Commissione europea ha approvato con riserva la manovra di bilancio italiana, mentre gli investitori guardano alle minute della Bce che saranno diffuse oggi e sempre oggi è anche previsto un nuovo intervento di Christine Lagarde. 

Sul fronte macro, i dati principali da monitorare saranno oggi i Pmi manifatturiero e servizi dell’Eurozona – previsti entrambi in contrazione – per finire domani con quelli cinesi, giapponesi e statunitensi. Intanto c’è ottimismo tra gli investitori per l’accordo tra Hamas e Israele, anche se il rilascio degli ostaggi nel quadro di una tregua temporanea tra Tel Aviv e militanti palestinesi non avverrà prima di domani, rivelano il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele e gli Stati Uniti, deludendo le speranze dei parenti che si aspettavano che alcuni di essi sarebbero liberati oggi.

PMI EUROPEI E AMERICANI RESTERANNO IN CONTRAZIONE A NOVEMBRE

I Pmi, gli indici anticipatori di novembre, saranno il dato più importante da monitorare, a partire da oggi con quelli europei, per finire domani con quelli giapponesi e statunitensi. In Europa i Pmi dovrebbero mostrare qualche lieve miglioramento ma molto probabilmente resteranno entrambi, sia il manifatturiero, sia i servizi, in contrazione.

Negli Usa il manifatturiero dovrebbe peggiorare e tornare sotto i 50 punti e i servizi restare sotto 50 punti e dunque in contrazione. “Questo piacerà ai mercati – spiega Bova – poichè favorirà il calo dei tassi, a patto che le contrazioni non siano destinate a durare troppo a lungo, perchè a quel punto favorirebbero la recessione”.

PETROLIO: OPEC+ RINVIA DI 4 GIORNI RIUNIONE CARTELLO, PREZZI A PICCO

I prezzi del petrolio sono crollati ieri di quasi il 4% dopo che l’Opec+ ha rinviato la riunione prevista per domenica, ma nel finale le quotazioni sono risalite e il Wti ha chiuso a New York in calo dell’1,25% a 76,80 dollari al barile, più o meno lo stesso livello di oggi in Asia. L’Opec+ ha rinviato di 4 giorni la sua riunione ministeriale, portandola dal 26 al 30 novembre, senza fornire una motivazione precisa.

Mercoledì scorso, Bloomberg aveva riferito che la riunione avrebbe potuto essere ritardata per un periodo di tempo non specificato dopo che l’Arabia Saudita aveva espresso la sua insoddisfazione nei confronti degli altri membri riguardo ai numeri della loro produzione.

Gli analisti avevano previsto prima del rinvio che l’Opec+ avrebbe esteso o addirittura approfondito i tagli alle forniture di petrolio nel prossimo anno. Non è ancora del tutto chiara la ragione del rinvio e non e’ nemmeno chiaro se l’Opec+ terrà una riunione virtuale o meno giovedì prossimo, tuttavia la nuova data di convocazione coincide con l’inizio del vertice sul clima, la COP28, che si terrà a Dubai e che rappresenta un evento chiave sia per gli Emirati Arabi Uniti, il terzo produttore Opec, sia per gli altri fornitori di energia arabi che stanno affrontando la transizione verde.

Giovedì i 13 membri dell’Opec, guidati dall’Arabia Saudita, e i dieci partner, guidati dalla Russia, devono decidere la loro politica di produzione in un contesto di crollo dei prezzi e di crescenti voci di disaccordo tra i membri dell’alleanza. Con i prezzi del petrolio scesi sotto gli 80 dollari al barile dopo il picco di settembre, gli analisti si aspettano ulteriori tagli alla produzione da parte dell’Opec+; ma la grande incognita riguarderà il modo in cui i tagli saranno attuati l’anno prossimo e potenzialmente condivisi tra i vari membri.

Negli ultimi mesi, nove paesi dell’Opec+, tra cui Riyadh, Mosca, Baghdad e Dubai, hanno ridotto la loro produzione. I prezzi del petrolio sono lontani dai livelli vicini ai 140 dollari al barile raggiunti dopo l’invasione russa dell’Ucraina, ma rimangono al di sopra della media degli ultimi cinque anni, nonostante le preoccupazioni sulla domanda, in particolare in Cina, il piu’ grande importatore di greggio al mondo.

Nell’ultima riunione di giugno, gli Emirati Arabi Uniti hanno ottenuto un aumento del loro volume per il 2024, a scapito di altri Paesi come Angola, Congo e Nigeria. Secondo alcune notizie circolate sui mercati, l’Arabia Saudita e la Russia stavano prendendo in considerazione tagli all’offerta più decisi per sostenere i prezzi del greggio.

SAM ALTMAN TORNERA’ AL TIMONE DI OPEN AI

Meno di una settimana dopo essere stato estromesso da OpenAI, la star della Silicon Valley Sam Altman è tornato al timone della start-up, la quale subira’ un’importante revisione della sua governance.

“Abbiamo raggiunto un accordo di principio per il ritorno di Sam in OpenAI come ceo”, ha dichiarato la società spiegando che sarà ricostituito in parte il consiglio di amministrazione che lo aveva destituito, spiegando che, in base a un “accordo di principio”, Altman presterà servizio sotto la supervisione di un nuovo consiglio di amministrazione, composto inizialmente da Bret Taylor, ex co-Ceo di Salesforce, e Larry Summers, ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, i quali si uniranno al ceo di Quora e attuale direttore Adam D’Angelo.

Greg Brockman, il co-fondatore, che venerdì scorso è stato licenziato anche lui dal cda tornerà al fianco di Altman, anche se ancora non si sa in quale ruolo. Oltre due terzi dei dipendenti avevano annunciato di essere pronti a dimettersi se il vecchio cda non si fosse dimesso e Altman non fosse tornato al suo posto.

“Adoro OpenAI e tutto ciò che ho fatto negli ultimi giorni è stato al servizio di tenere unita questa squadra e la sua missione”, ha scritto Altman su X. Il consiglio ha silurato un altro co-fondatore di OpenAI Ilya Sutskever, l’imprenditrice tecnologica Tasha McCauley e Helen Toner del Center for Security and Emerging Technology della Georgetown University. Il cambio della guardia a OpenAI è avvenuto con il sostegno di Satya Nadella, il numero uno di Microsoft, la quale aveva annunciato di voiler assumere Altman dopo il suo licenziamento.

OpenAI è stata fondata nel 2015 come organizzazione no-profit. Da allora ha stretto una partnership con Microsoft, che ha investito 10 miliardi di dollari e le ha dato accesso alla sua infrastruttura informatica per consentirle di sviluppare modelli di IA sempre più potenti.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close