• 4 Gennaio 2025 23:07

Corriere NET

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Guida alla giornata in Borsa (2 gennaio)

Gen 2, 2025

AGI – Avvio dell’anno in chiaroscuro per i mercati globali, che attendono di conoscere le prime mosse della nuova amministrazione Usa di Donald Trump che si insedierà il 20 gennaio, con possibili nuovi dazi nei confronti di Cina e Messico, e le scelte di politica monetaria delle banche centrali. I campioni dei listini nel 2024 sono stati i titoli delle aziende legate all’intelligenza artificiale. Mentre sul finale dell’anno il Bitcoin ha avuto una crescita impetuosa toccando per la prima volta quotazioni sopra i 100mila dollari. Dopo aver brindato a un 2024 record per Wall Street, gli investitori si aspettano di cavalcare ancora l’onda positiva fino a metà gennaio, quando una serie di dati macro e le prime mosse di Trump potrebbero influenzare il trend dei mercati.

 

Parte male il 2025 sulle piazze cinesi, che perdono anche oltre il 3%. L’indice Caixin China General Manufacturing PMI è sceso a 50,5 punti a dicembre 2024 dal massimo degli ultimi 5 mesi segnato a novembre con 51,5, mancando le stime di mercato a 51,7. Sia la produzione sia i nuovi ordini sono cresciuti a ritmi più lenti, mentre gli ordini esteri si sono ridotti dopo essere aumentati al ritmo più rapido per sette mesi nel mese precedente. La fiducia si è indebolita, con la lettura che ha raggiunto un minimo di tre mesi, a causa delle preoccupazioni sulla crescita e sulle prospettive commerciali, in particolare con la minaccia dei nuovi dazi statunitensi.

 

Il prezzo del gas al Ttf apre le contrattazioni a 50,6 euro al megawattora, in crescita del 3%, il valore più’ alto da novembre 2023, dopo che Kiev e Mosca hanno confermato che le forniture dalla Russia all’Europa attraverso gli impianti in Ucraina sono cessata il 31 dicembre, alla scadenza del contratto quinquennale firmato tra le parti alla fine del 2019. Oggi intanto è atteso anche il consueto dato di inizio mese sulle nuove immatricolazioni di automobili, con il comparto che in Europa vive un momento di grande crisi a causa delle difficoltà legate alla transizione all’elettrico. Negli ultimi mesi le principali aziende del comparto hanno paventato la possibile chiusura di diversi stabilimenti. 

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