• 11 Febbraio 2025 0:14

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Feb 10, 2025

AGI – Donald Trump scuote i mercati con una nuova raffica di tariffe. Il presidente Usa oggi ha esteso la sua campagna protezionistica al settore dei metalli imponendo tariffe del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio. La mossa ha fatto lievitare il dollaro dello 0,3% contro un paniere di valute tra cui euro, yen e sterlina, mentre le Borse asiatiche sono contrastate e i future a Wall Street salgono leggermente, dopo una settimana negativa.

Le tariffe su acciaio e alluminio arrivano dopo che la scorsa ottava il presidente ha prima lanciato e poi sospeso per 30 giorni tariffe del 25% sull’import dei suoi vicini Canada e Messico, lasciando in vigore dazi del 10% sulle importazioni cinesi e innescando una rappresaglia da parte di Pechino che entrerà in vigore stamane. Secondo il Financial Times se le due maggiori potenze economiche mondiali non riusciranno a disinnescare la disputa, rischiano di scatenare una vera e propria guerra commerciale e al momento i colloqui tra Pechino e Washington si sono arenati.

Le nuove imposte sui metalli rischiano di aumentare i costi di input per un’ampia gamma di produttori statunitensi. Nel 2023, gli Stati Uniti hanno importato 82,1 miliardi di dollari di acciaio e ferro e 27,4 miliardi di dollari di alluminio. La mossa arriva mentre Trump si è impegnato a bloccare l’acquisizione di US Steel da parte di Nippon Steel dopo la decisione di Joe Biden di fare lo stesso.

E inoltre Trump ha affermato che nel corso della settimana avrebbe svelato nuovi dazi reciproci mirati alle importazioni di un’ampia gamma di paesi che impongono tasse sulle esportazioni statunitensi. Il presidente non ha specificato chi saranno le prossime vittime ma il timore è che stavolta l’aumento dei dazi possa pesare sull’Europa e sul Giappone. Insomma, la nuova settimana inizia nel segno dell’incertezza e del nervosismo, anche perché, come spiega Vincenzo Bova, strategist di Mps “”i mercati sono parecchio tirati e questo significa che il rischio di veloci correzioni potrebbe aumentare, anche se al momento il sentiment resta positivo”.

Oggi in Asia diversi listini sono sotto pressione per il timore di un’escalation delle tensioni commerciali. I dazi di ritorsione della Cina sui prodotti statunitensi entreranno in vigore piu’ tardi nel corso della giornata ma i principali produttori di acciaio hanno registrato cali notevoli. La Borsa di Tokyo è piatta e Nippon Steel cede l’1,6%, mentre anche Seul è poco mossa, Sydney è in calo e le Borse cinesi invece guadagnano terreno poichè il settore dell’intelligenza artificiale, guidato da aziende come DeepSeek, ha dimostrato resilienza, rafforzando la fiducia degli investitori. Hong Kong avanza di oltre l’1,5% e Shanghai sale, mentre Alibaba cresce del 4%, Baidu del 3,5% e Xiaomi dell’1,5%.

Questi rialzi arrivano dopo che l’inflazione al consumo in Cina è salita al top a cinque mesi a gennaio, mentre persiste la deflazione dei prezzi alla produzione. Secondo gli analisti le pressioni deflazionistiche continueranno in Cina quest’anno, a meno che i decisori politici non riescano a riaccendere la debole domanda interna. Intanto i future a Wall Street provano il rimbalzo, in vista dei dati sull’inflazione Usa in agenda per domani.

La previsione è che i prezzi al consumo Usa resteranno stabili sia a livello generale, sia per quanto riguarda i dati ‘core’. L’altro importante market mover della settimana sono le audizioni di Jerome Powell, che domani interverrà al Senato e mercoledì alla Camera, anche se in genere in questi casi è la ‘prima’ quella conta. Da Powell potrebbe emergere qualche dettaglio in piu’ sulla politica monetaria della Federal Reserve. Al momento i mercati stimano una probabilità superiore all’80% che la banca centrale Usa continui a mantenere invariati i tassi alla prossima riunione di marzo, mentre sono previsti circa due tagli entro la fine dell’anno, a partire da giugno.

Inoltre venerdì usciranno i dati sulle vendite al dettaglio Usa e il Pil preliminare dell’Eurozona nel quarto trimestre, che è atteso invariato su base trimestrale. In calendario questa settimana anche alcune trimestrali tra cui quelle di McDonald’s, Cisco e Coca Cola negli Usa, mentre in Italia usciranno i risultati di Unicredit e Banco Bpm. Nel frattempo i future sull’EuroStoxx sono in rialzo anche se le aziende europee si stanno preparando a un duro colpo finanziario a causa della potenziale guerra commerciale con gli Stati Uniti.

Secondo il Financial Times l’incertezza sulla politica commerciale di Donald Trump sta già influenzando i loro piani di investimento, specie nel settore delle auto, dell’eolico e dei pannelli solari. In particolare secondo il Ft alcune aziende, tra cui il gruppo di beni di lusso LVMH e la multinazionale petrolifera Shell, stavano prendendo in considerazione la possibilità di incrementare la loro presenza negli Usa, ma potrebbero ripensarci, poiché come spiega in una nota Goldman Sachs “non sono necessariamente i dazi in sè a contare, quanto piuttosto l’incertezza commerciale che colpisce la crescita economica e le intenzioni di investimento”.

Inoltre le nuove tariffe di Trump su acciaio e alluminio sono arrivate dopo che il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva dichiarato che l’Unione Europea era pronta a rispondere “entro un’ora” se gli Stati Uniti avessero imposto tariffe sui prodotti europei, evidenziando i rischi di un’escalation della guerra commerciale. Anche i prezzi del petrolio oggi non registrano un andamento molto positivo per il timore che una guerra commerciale possa danneggiare la crescita economica globale e quindi la domanda di energia. In Asia sia il Brent sia il Wti avanzano poco rispettivamente sopra 75 e 71 dollari al barile. 

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