AGI – L’inflazione Pce negli Stati Uniti a dicembre è il dato clou della giornata finanziaria mentre il presidente Usa Donald Trump ha annunciato dazi del 25% su Messico e Canada dalla prossima settimana.
La lettura delle spese dei consumi personali dovrebbe essere in leggero rialzo al +0,2% dal +0,1% di novembre. Dopo la decisione di ieri della Bce che ha tagliato i tassi dello 0,25%, oggi è attesa la lettura preliminare dell’inflazione in Francia e in Germania. Intanto, le vendite al dettaglio tedesche sono scese dell’1,6% a dicembre, mancando le previsioni di un aumento dello 0,2% e in seguito a una lettura piatta rivista al rialzo a novembre. Le vendite sono diminuite sia nel settore alimentare che in quello non alimentare. Su base annua, il commercio al dettaglio tedesco è cresciuto dell’1,8%, al di sotto del previsto aumento del 2,5%.
L’indice Pce core negli Stati Uniti, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è aumentato dello 0,1% su base mensile a novembre scorso, minimo in sei mesi, rispetto a un aumento dello 0,3% registrato a ottobre e settembre e alle previsioni dello 0,2%. Su base annua, l’inflazione Pce core si è inaspettatamente stabilizzata al 2,8%, mentre le previsioni indicavano un aumento al 2,9%. Tiene banco anche l’intenzione del presidente Usa Donald Trump di mettere dazi del 25%, a partire dalla prossima settimana, sull’import di Messico e Canada.
Ieri la Bce ha tagliato il tasso di riferimento dello 0,25% portandolo al 2,75% dopo la rassicurazione sul fatto che “il processo disinflazionistico è ben avviato“. La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che i prossimi tagli verranno valutati sulla base dei dati che arriveranno di volta in volta, e che in ogni caso per l’economia dell’Eurozona, per quanto in una fase “stagnante”, si vedono “le condizioni per la ripresa”. Per la Bce è il quinto taglio da quando ha iniziato ad allentare la politica monetaria nel giugno scorso.