AGI – Le minacce da parte del presidente eletto Donald Trump di nuovi dazi a Cina, Messico e Canada contro il traffico di droga e l’immigrazione illegale aumentano i timori di una nuova guerra commerciale con ricadute immediate sui mercati. In un post pubblicato sul suo social network Truth, Trump ha detto che il giorno stesso in cui si insedierà come presidente, il 20 gennaio, firmerà un ordine esecutivo per imporre dazi del 25 per cento del loro valore su tutte le merci provenienti dal Messico e dal Canada, e ulteriori dazi del 10 per cento sui prodotti cinesi.
Per quanto riguarda i primi due paesi, Trump ha detto che i dazi rimarranno in vigore “fino a quando la droga e i migranti non smetteranno di passare oltre il confine”. In un post separato ha annunciato un aumento dei dazi a Pechino. Immediata la reazione cinese, con il portavoce dell’ambasciata negli Usa che ha avvertito, in un comunicato a France Presse, che “nessuno vincerà una guerra commerciale”. In Asia i listini sono in calo e anche i future a Wall Street frenano dopo i nuovi record toccati ieri in chiusura.
Gli occhi degli investitori sono anche puntati sulle minute della riunione della Fed tenutasi immediatamente dopo le elezioni che hanno portato alla vittoria di Donald Trump alla Casa Bianca. Allora l’istituto centrale Usa aveva varato, come da stime, un taglio dei tassi da 25 punti base affermando che i risultati delle elezioni non avrebbero avuto un impatto nel “breve termine” sulla politica dell’istituto che avrebbe invece continuato a valutare i dati per determinare “ritmo e destinazione” dei tassi. I verbali della Fed arrivano in serata (e non martedì come di consueto), in una settimana di scambi ridotti a Wall Street, ferma giovedì per il Thanksgiving e venerdì con una seduta dimezzata per il Black Friday.
Sempre oggi c’è attesa per la fiducia dei consumatori americani, prevista in rialzo, che darà informazioni sui consumi in vista dello shopping natalizio e dopo la vittoria di Trump. Domani arriva invece l’indice Pce – il più seguito dalla Fed per osservare l’andamento dei prezzi – previsto in rialzo dello 0,2% a ottobre, in linea con l’aumento di settembre, e con il tasso core stabile allo 0,3%. Il reddito personale dovrebbe crescere dello 0,3%, mentre la spesa personale aumentare dello 0,4%, in leggero calo rispetto al +0,5% di settembre.