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Guerra dell’acqua, il villaggio che sfida Nestlè: così prosciugate il nostro fiume

Feb 5, 2018

LUGANO – È guerra dell’acqua, nel Michigan, tra la multinazionale Nestlè e un villaggio di poco più di 1100 abitanti. Il conflitto è scoppiato a Osceola Township, sulle rive del Twin Creek, da cui il gigante agro-alimentare svizzero, o meglio la sua controllata, Ice Mountain, estrae 950 litri al minuto. Il problema, per gli abitanti di Osceola Township, una maggioranza schiacciante di votanti a favore di Trump alle ultime presidenziali, è che Nestlè, allettata dal boom dell’acqua minerale negli Usa, ha in programma di sfruttare ancora di più il Twin Creek.

Il gruppo svizzero, attraverso una nuova stazione di pompaggio, intende quasi raddoppiare l’estrazione dell’acqua, portandola a 1500 litri al minuto. Il che ha suscitato la rivolta della popolazione locale. “Non bisogna essere un geologo per rendersi conto che il livello del fiume, da quando si è insediata Nestlè, ha iniziato a calare”, ha dichiarato all’agenzia France Presse il primo cittadino di Osceola Township, Tim Ladd. Fatto sta che, in gennaio, un giudice aveva preso posizione sulla controversia, indicando che il progetto della multinazionale svizzera sta mettendo a repentaglio il bacino idrografico del Twin Creek. Nestlè, dal canto suo, contesta le argomentazioni del magistrato, affermando che non esistono prove di contraccolpi ambientali, a seguito dello sfruttamento del fiume.

In realtà, a Osceola Township, non va giù che, per pompare circa 500 milioni di litri all’anno, la multinazionale dia allo Stato del Michigan la miseria di 200 dollari. “Ma paghiamo 2,4 milioni di tasse e abbiamo creato 280 posti di lavoro”, replica Nestlè. Tuttavia i numeri da tenere in considerazione sono altri. Ovvero i 16,42 miliardi di dollari di cifra d’affari del mercato statunitense di acque minerali. La sola Nestlè, con altri tre marchi oltre ad Ice Mountain, si è ritagliata un quarto di quella cifra colossale. “Vanno nei comuni poveri, fanno balenare, alla popolazione locale, vantaggi che non si materializzano mai, poi quando anche i ruscelli sono prosciugati se ne vanno”, denuncia Peggy Case, dell’associazione Michigan Citizens for Water Conservation.

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