• 23 Febbraio 2025 9:39

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Guerini: «Nessun taglio alle missioni italiane all’estero»

Dic 27, 2019

i militari e la manovra

Il ministro della Difesa e il capo di Stato maggiore hanno fatto visita ai contingenti italiani in Iraq, Libano, Afghanistan, Emirati e Kosovo

dal nostro inviato Gerardo Pelosi

27 dicembre 2019


default onloading pic
La missione in Iraq. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini con i militari impegnati a Erbil

4′ di lettura

BEIRUT – C’è una domanda forte per collaborare ai processi di stabilità nelle aree di crisi (Mediterraneo, Medio Oriente, Balcani occidentali, Afghanistan) che viene dalla comunità internazionale ed è diretta all’Unione europea. Domanda che si rivolge in particolare all’Italia per il suo particolare “modello operativo” e le diverse capacità maturate negli anni come Paese leader in molte missioni internazionali: attualmente primo contributore di forze tra tutti i Paesi Ue nella coalizione anti-Isis in Iraq, con circa mille uomini e a capo del contingente Onu in Libano che vede la presenza di 42 Paesi.

Nasce da qui la riflessione in corso nel Governo su come rimodulare al meglio le nostre missioni internazionali (34 in 24 Paesi dove sono attualmente impiegati 5.600 uomini). Una presenza indispensabile fuori dai confini nazionali per controllare fenomeni che vanno dal terrorismo fondamentalista ai flussi migratori come il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, richiamerà tra qualche giorno anche nel corso del discorso di fine anno.

Il nuovo decreto missioni

Ormai rientrate le perplessità sugli eccessivi costi delle operazioni militari all’estero, manifestate tempo fa dai 5 Stelle, il nuovo decreto missioni che verrà approvato in gennaio prevede alcune novità. Questo almeno è quanto è stato annunciato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, nei giorni scorsi in visita per gli auguri di Natale insieme al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, al contingente italiano dell’operazione “Prima Parthica”, a Erbil nel Kurdistan iracheno.

«Stiamo ragionando, all’interno del Governo – ha detto Guerini – su come modulare al meglio la nostra presenza all’estero con il nuovo decreto missioni di gennaio; non è previsto nessun taglio ma semmai la presenza in aree nuove come il Sahel». Guerini non ha nascosto le preoccupazioni per la situazione in Iraq e per i continui incidenti durante le manifestazioni anche se «l’attenzione maggiore riguarda sempre l’Isis che, seppure sconfitto militarmente – ha aggiunto Guerini – rappresenta un elemento di forte minaccia per possibili azioni terroristiche come quella che ha colpito ferendoli gravemente, oltre un mese fa, cinque nostri militari a Kirkuk».

Un saluto di Natale che il capo di Stato Maggiore ha poi proseguito presso la Task force logistica di al-Minhad negli Emirati, la Taa (Train Advise Assist Command West) della Nato a Herat in Afghanistan, all’Unifil di Shama in Libano e alla K-For di Pristina in Kosovo. Vecciarelli ha ringraziato i militari per la competenza e l’impegno con cui svolgono il loro lavoro in teatri difficili, anche in periodi di festa ricevendo l’apprezzamento degli altri Paesi e delle comunità locali.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close