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Guarita l’infermiera della foto simbolo: “Avevo paura di non farcela”

Apr 3, 2020

ELENA ce l’ha fatta: “Andiamoci piano, manca ancora l’ultimo tampone”. Questione di ore. Poi si potrà dire che è guarita, che ha sconfitto il mostro. Di Elena Pagliarini l’Italia ricorda soprattutto la stanchezza. Quel suo gesto di appoggiare la testa su una scrivania per riposarsi dopo il lavoro massacrante al pronto soccorso di Cremona, ha fatto capire a tutti quanto potesse essere grave l’epidemia. Pochi giorni dopo quella fotografia Elena ha scoperto di essere positiva.

Guarita l'infermiera della foto simbolo: "Avevo paura di non farcela"

Elena Pagliarini

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Cosa ha pensato quando ha saputo di essere malata?

“Mi sono spaventata moltissimo. Ho preparato la borsa per l’ospedale. Avevo una grande paura di dover andare in barella, di dover essere intubata. Non ci potevo pensare. Molti degli altri non lo sapevano ma io conoscevo che cosa è quella malattia”.


E’ stata ricoverata in ospedale?

“No, sono riuscita a curarmi a casa e per fortuna sono guarita. Sono stata male ma l’ho superata. Adesso, se tutto va bene, finirò la quarantena”.

Ha avuto modo di riflettere in questi giorni sulla sua vicenda?

“Sono contenta che attraverso la fotografia di quella sera molti si siano resi conto di quanto può essere importante il lavoro di noi infermieri. Purtroppo prima dell’epidemia molti non avevano una grande opinione del personale, medici e infermieri, che lavora negli ospedali. Attraverso la storia del coronavirus l’Italia ha capito il nostro lavoro e quanto sia decisivo”.

Lei è diventata un simbolo.

“Sì sono un simbolo. E se serve va bene così. In fondo non succede a tutti di diventare famosi. Anche se non avrei voluto che capitasse così”.

Come avrebbe preferito?

“Le dico il mio sogno? Il mio sogno è sempre stato quello di diventare campionessa della prova del cuoco. E di vincere la gara su chi fa meglio gli gnocchi di patate”.

Sono la sua specialità?

“No. Non sono capace a farli bene. Dovrei allenarmi, studiare. E soprattutto cominciare comperando uno schiacciapatate. Ma sognare non costa no?”.

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