inaugurato l’anno internazionale #IYCK2021
Al via l’anno internazionale #IYCK2021 dedicato a un patrimonio insostituibile per la conoscenza di cambiamenti climatici, biodiversità, e persino per la futura esplorazione di altri pianeti
di Davide Madeddu
Al via l’anno internazionale #IYCK2021 dedicato a un patrimonio insostituibile per la conoscenza di cambiamenti climatici, biodiversità, e persino per la futura esplorazione di altri pianeti
6 febbraio 2021
2′ di lettura
Nel cuore della terra un patrimonio da salvare. Fatto di grotte, cunicoli, torrenti capaci di garantire approvvigionamento idrico ma anche “materia prima” per lo studio e la ricerca scientifica. È il mondo delle grotte naturali, che solo in Italia conta 40mila siti censiti esplorati e documentati nell’ultimo secolo.
Proprio in questi giorni, in modalità online, è stato inaugurato l’Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo #IYCK2021, promosso dall’International Union of Speleology (Organizzazione internazionale non governativa fondata a Parigi nel 1965 e che promuove l’interazione tra speleologi, accademici e tecnici di differenti nazionalità per sviluppare e coordinare la speleologia internazionale in tutti i suoi aspetti scientifici, tecnici, economici e culturali), in collaborazione con la Società Speleologica Italiana (l’associazione nazionale di riferimento per l’esplorazione e la documentazione del mondo sotterraneo riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio del Mare), il Club Alpino Italiano e l’Associazione Grotte Turistiche Italiane. «L’iniziativa si svolge con con il supporto dell’Unesco e di altri 100 partners internazionali – chiariscono dalla Società di Speleologia Italiana – e vuole sensibilizzare le istituzioni e il pubblico di tutto il mondo sulla necessità urgente di tutelare le grotte e i paesaggi carsici».
Previste diverse iniziative che spaziano dai seminari alle escursioni, continuando con le pubblicazioni sul tema “Esplorare, conoscere, proteggere” il mondo sotterraneo. «Siti cruciali per la nostra sopravvivenza, per l’acqua e le risorse minerarie che contengono – spiegano i tecnici della Società di speleologia -, le grotte custodiscono anche un patrimonio insostituibile per la conoscenza di cambiamenti climatici, biodiversità, e persino per la futura esplorazione di altri pianeti, ma restano altamente vulnerabili all’inquinamento, allo sfruttamento eccessivo del suolo e alla cattiva gestione».
Un milione e mezzo di turisti l’anno
Quanto ai numeri, come chiariscono dalla Società speleologica italiana, le visite alle grotte naturali registrano un milione e mezzo di turisti, generando un’economia di 25 milioni di euro. Cifre che lievitano nello scenario internazionale: «Ogni anno circa 150milioni di turisti visitano le grotte del mondo, buona parte delle quali distribuite tra 90 siti riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e 70 geoparchi naturali».
«Questi dati da soli dovrebbero essere sufficienti a dimostrare l’importanza cruciale dei paesaggi carsici a livello globale e la necessità strategica di studiarli e tutelarli – chiarisce Mario Parise, docente di Geologia Applicata all’Università Aldo Moro di Bari, speleologo e vice presidente della Società Speleologica Italiana –. Ma ora più che mai è fondamentale orientare i nostri sforzi anche alla divulgazione, per rendere i cittadini consapevoli che la tutela di questi ambienti dipende anche e soprattutto dalle scelte di ognuno». Un lavoro non semplice, come chiarisce l’esperto: «Questi luoghi ed ecosistemi sono per lo più nascosti e quindi percepiti come lontani e disconnessi dalla nostra quotidianità, eppure non lo sono affatto, e non serve essere speleologi o scienziati per proteggerli, tutti possono fare la loro parte attraverso piccoli gesti quotidiani che si traducano in uno stile di vita sostenibile, evitando di prendere dall’ambiente più di quanto sia strettamente necessario e di danneggiarlo irreparabilmente».