Il GP di Las Vegas ha regalato emozioni e ha confermato il talento dei grandi protagonisti del campionato. Con il titolo Piloti già assegnato a Max Verstappen, l’attenzione si sposta ora sulla battaglia per i posti d’onore.
Tra i team, Mercedes si è riaffermata come una forza dominante, mentre Ferrari è ancora in corsa per il titolo Costruttori anche se le strategie di gara rimangono un grande problema.
Tra sorpassi, strategie brillanti, scleri e imprevisti, ecco le pagelle dei team.
Mercedes
George Russell è stato il dominatore assoluto del weekend. Partito dalla pole position, il britannico ha gestito la gara con una strategia impeccabile, mantenendo il comando per tutta la corsa. Una vittoria netta che ha sancito il ritorno della Mercedes ai vertici. Una gara perfetta che rilancia il team e lo stesso pilota tra i favoriti per il prossimo campionato.
Non solo Russell, secondo al traguardo, Hamilton ha dimostrato ancora una volta le sue qualità e tutta la sua esperienza, giocando un ruolo cruciale nella doppietta targata Mercedes. Una gara pulita e senza errori che sottolinea la competitività anche della seconda monoposto del team in una fase delicata del Mondiale.
Ferrari
In tutti i sensi la seconda forza del campionato. Il secondo team a Las Vegas rispecchia perfettamente la situazione anche in classifica Costruttori. Sainz ha conquistato un meritato terzo posto finale, sfruttando al massimo il potenziale della sua monoposto. La scelta di strategia si è rivelata azzeccata, portandolo sul podio davanti al compagno di squadra e riaccendendo vecchie ruggini che potrebbero minare l’ambiente.
Al contrario Leclerc ha vissuto una gara frustrante limitando ancora una volta i danni. Nonostante un buon passo iniziale, è stato penalizzato dalla strategia sulle gomme e da un calo di ritmo nel finale. Le circostanze non hanno giocato a suo favore e lo sclero via radio per il quarto posto lascia l’amaro in bocca.
Red Bull
La Red Bull si gode il quarto Mondiale Piloti di Max Verstappen. L’olandese ha gestito una gara difficile con problemi di assetto e degrado degli pneumatici. Pur lontano dalla vittoria, il titolo è una conferma del suo talento straordinario e di una monoposto che quando vuole non ha rivali. Al contrario buio pesto per Sergio Perez. Problemi di strategia e una vettura non al top lo hanno relegato fuori dalla zona punti, mettendo in evidenza una stagione altalenante. Luci e ombre per il Bull.
McLaren
Lando Norris ha offerto una prestazione solida ma non da vertice, chiudendo solo sesto. Allo stesso modo Oscar Piastri continua a ottenere un altro buon piazzamento ma è pur sempre troppo poco da un team che potrebbe vincere il titolo Costruttori.
Alpine
Il pit fantasma di Ocon rimarrà negli annali della F1. La livrea in rosa e nero aveva procurato il suo effetto sorpresa conquistando la seconda fila nella griglia di partenza. Il resto è solo una triste realtà fatta di due monoposto in grave difficoltà. Gasly chiude col motore Renault in fumo mentre Ocon arriva al traguardo penultimo.
Aston Martin
Una gara anonima riflette tutte le difficoltà della scuderia nella seconda parte di stagione. Fernando Alonso rimpiange di non aver chiuso senza punti nonostante tutti gli sforzi compiuti. Stroll conferma invece tutti i limiti chiudendo molto indietro. Una gara comunque più complicata del solito perché il team non ha potuto comunicare via radio con il suo secondo pilota per tutta la durata del GP.
Racing Bulls
Il team ha massimizzato tutto ciò che poteva. Alla fine sono stati ottimi i 2 punti conquistati da Tsunoda e il suo sorpasso ai box su Gasly. Per Lawson invece una gara difficile con più difficoltà del solito. Il bilanciamento della vettura e l’aderenza degli pneumatici sono state le criticità che il team proverà a migliorare nelle prossime due gare rimaste per limare qualche ulteriore soddisfazione tecnica.
Haas
MoneyGram Haas F1 Team risale in sesta posizione nel campionato Costruttori, con 50 punti, 1 punto in più dell’Alpine al settimo posto e 4 in più dell’RB all’ottavo. Dopo un terribile risultato in Brasile, ecco una reazione incredibile e di sostanza. Il P8 di Nico Hulkenberg fa sorridere tutti come non mai. Da non sottovalutare anche il P12 di Kevin Magnussen.
Williams
Las Vegas non ha fornito punti al team. Alex Albon è stato costretto al ritiro per un problema al radiatore, mentre Franco Colapinto, con l’aiuto dei meccanici ha lottato duramente per ottenere un 14esimo posto finale.
La prestazione dell’argentino, partito dalla pit lane in seguito alle modifiche apportate all’assetto della sua vettura durante la ricostruzione dopo le qualifiche, ha rispecchiato la forza della FW46, ma sfortunatamente i punti si sono rivelati un traguardo ancora troppo lontano.
Stake
Il team Stake F1 Kick Sauber ha combattuto bene con Zhou Guanyu che ha corso nella top ten per lunghe parti della gara prima di concludere in ottima 13esima posizione. Il compagno di squadra, Valtteri Bottas, è partito dal fondo a causa di una penalità e ha giocato la partita di squadra fino al 18esimo posto alla bandiera a scacchi.