La Rossa arriva all’ultimo weekend di gara con un sentimento quasi liberatorio: questa sarà l’ultima apparizione della SF-25. Un congedo che, in un certo senso, suona come un regalo per tifosi, tecnici e piloti che per tutta la stagione hanno dovuto convivere con le bizze di una monoposto non all’altezza delle aspettative.
Yas Marina, inoltre, non è il Qatar: il tracciato si sposa meglio con le caratteristiche dell’auto modenese e, per questo — per quel che ormai conta — possiamo attenderci un fine settimana meno tormentato.
Ferrari, il setup di base sembra buono
I due fratelli Leclerc scendono in pista. Sì, perché nelle Libere 1 Lewis Hamilton lascia spazio ad Arthur Leclerc. Entrambi montano un set di gomme Hard per dare il via al programma di lavoro. Gli alfieri della Rossa iniziano a spingere per valutare se l’assetto di base della monoposto sia quello giusto. Sarà anche per il tipo di pista, ma il comportamento dell’auto appare decisamente diverso rispetto a quanto visto a Lusail.
Dopo un primo assaggio di pista, arrivano i consueti suggerimenti sulle mappature, prima di lanciarsi nuovamente. Questo non significa che raggiungere il limite sia semplice, ma quantomeno l’handling appare di base solido. Restano piccoli problemi nei cambi di direzione e, a quanto pare, un lieve ritardo nel primo settore, dove il tratto con le curve rapide non risulta ancora perfetto.
Charles chiede e ottiene un ritocco all’ala anteriore: “plus 4 click”, così da avere un avantreno più solido in staccata. Una breve sosta sulla piazzola davanti ai box e poi di nuovo in pista, mentre Arthur continua a girare ancora un po’ prima di rientrare in garage, dopo aver preso confidenza con la SF-25. Nel frattempo Bozzi suggerisce di aumentare il valore della velocità minima in curva 7, la seconda piega che porta sulla seconda retta.
Per l’ex Alfa Romeo arrivano anche alcune modifiche alle mappature del differenziale, nel tentativo di ottenere una rotazione più semplice e lineare. L’intervento sembra dare maggiore stabilità alla Rossa che, dopo un paio di tornate, rientra in corsia box per passare al secondo step del programma, dove resta da capire se si passerà a una mescola diversa o se, per il momento, il lavoro proseguirà con la Pirelli cerchiata di bianco.
Ferrari trova performance con le Soft
Mentre Arthur prosegue il suo programma di lavoro con le gomme Hard, suo fratello torna a calcare l’asfalto arabo con le Soft. Una mescola che ovviamente offre più grip e fornisce un primo assaggio del comportamento della vettura con un grado di aderenza superiore. Va detto che com le Hard, Leclerc ha faticato specie nel tratto che da curva 5 porta alla 9, dove la differenza prestazionale sulla McLaren è parsa molto evidente.
C’è poi il terzo settore, dove anche in questo caso il rendimento non era brillante sul piano cronometrico. Con le gomme Soft, però, il monegasco titolare riesce a migliorare la situazione. Bene in curva 1, poi i soliti problemini nel centrare l’apice della 5. La fase di trazione è buona e il comportamento nella piega a “U” numero 9 risulta superiore. Interessante notare come, nel terzo settore, con più grip a disposizione, il balance appaia decisamente più omogeneo.
Per il resto la carenza di rotazione resta. Non si può cancellare, essendo un difetto endemico dell’auto. Tuttavia si può minimizzare il sottosterzo con il fine tuning. Charles mette assieme un doppio passaggio per raffreddare le coperture. Nel mentre Arthur prosegue il suo lavoro, impratichendosi con la vettura. Nello stint seguente passa pure lui alle Soft, tira giù dal crono 50 millesimi e poi torna ai box.
Ferrari conferma le buone sensazioni con più benzina a bordo
Una breve sosta, poi di nuovo in pista: i ferraristi montano ciascuno un set di Pirelli a banda rossa. Arthur firma il suo primo giro lanciato con la Soft, utile per valutare la Rossa con un livello di prestazione più elevato. Il distacco dal fratello resta ampio, ma il suo obiettivo non è certo il tempo sul giro. Nel frattempo Charles si dedica a una mini simulazione passo gara, con un quantitativo di benzina a bordo più alto.
Traffico a parte, specie nel terzo settore, la vettura italiana sembrava comportarsi bene a livello di handling, sino a che, giro 3, il monegasco perde il posteriore dell’auto nella prima parte del secondo settore. Un testacoda senza danni, per fortuna. Charles non molla la presa, raddrizza la monoposto e continua a spingere, sebbene — come lui stesso in radio fa sapere — le coperture siano un po’ spiattellate.
Anche per questo effettua un passaggio rapido ai box dove, una volta montate le Hard, torna in pista proseguendo il programma high fuel. Per concludere, due considerazioni. Come detto, Yas Marina è una pista che aiuta la Rossa, che però arriva ad Abu Dhabi con idee abbastanza chiare sulla messa a punto di base. Un buon inizio, insomma, al quale dovrà seguire uno sviluppo dell’assetto in linea con le aspettative.
GP Abu Dhabi: classifica finale Fp1:
Lando Norris (McLaren)
Max Verstappen (Red Bull)
Charles Leclerc (Ferrari)
Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
Nico Hulkemberg (Stake)
George Russell (Mercedes)
Gabriel Bortoleto (Stake)
Oliver Bearman (Haas)
Carlos Sainz (Williams)
Franco Colapinto (Alpine)