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Governo, ecco quando Draghi salirà al Quirinale con la lista dei ministri – QUOTIDIANO.NET

Feb 12, 2021

Roma, 12 febbraio 2021 – Dopo il sì al governo Draghi da parte dei 5 stelle – tramite piattaforma Rousseau e nonostante il mal di pancia di Alessandro Di Battista – il governo Draghi è sempre più vicino, e destinato a nascere sulla base di numeri più che solidi. ‘Coesione’ è la parola posta al centro dal premier incaricato.

Cresce l’attesa dei partiti e dei media, ma il timing e la lista dei ministri restano nelle mani del professore. Draghi potrebbe salire al Colle per sciogliere la riserva già oggi ma anche domani. E sembra ormai chiaro che solo allora le forze politiche che lo sostengono sapranno se i loro desiderata sono stati accolti o meno.

Per certo si sa che Mario Draghi salirà al Colle per sciogliere la riserva entro il fine settimana, cresce il ‘partito’ di chi è pronto a scommettere che vedrà Mattarella già oggi. Il nodo, ora, è solo la lista dei ministri, che Draghi ha compilato (o sta compilando) in solitaria, tenendo al buio i partiti.

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Cosa succede adesso

Dopo che Draghi avrà sciolto la riserva, si terrà la cerimonia del giuramento, seguita dal voto nelle Aule di Camera e Senato. Ma se sul giuramento i tempi non si conoscono con certezza, sembra invece chiaro che il voto di fiducia alle Camere avverrà all’inizio della prossima settimana, martedì al Senato e mercoledì a Montecitorio.

La squadra di governo: non solo tecnici

E’ sulla squadra di governo che il futuro premier è impegnato: Draghi non tratta nome su nome con gli schieramenti che lo appoggiani: gli unici suggerimenti che è pronto ad ascoltare sarebbero quelli del Quirinale. Di certo in Consiglio dei ministri non siederanno soltanto tecnici.

Le paure dem

Il Pd dice di volerne rispettare le prerogative ma chiede anche “una squadra autorevole, formata nel rispetto del pluralismo politico e che rispetti la differenza di genere”. Il sostegno dei Dem a Draghi viene confermato ancora una volta in Direzione, dove Nicola Zingaretti esprime anche molte preoccupazioni su una “generale marea antipolitica” che punta a “delegittimare il Pd” e a “destabilizzare” l’intero sistema politico. Digerire la presenza della Lega nello stesso governo per il Nazareno non è cosa di poco conto.

Quanto al totoministri, “il Pd non ha avanzato alcuna rosa di nomi per la composizione del Governo – sottolinea Zingaretti – Ci rimettiamo al rispetto dell’articolo 92 della Costituzione che conferisce al Presidente della Repubblica e al Presidente incaricato questo compito. Un ipotesi sulla quale c’è l’unanimità della direzione nel corso della quale abbiamo suggerito dei criteri per la squadra: qualità, pluralismo politico, differenza di genere”.

Salvini e i temi divisivi

“Se ci sono dei temi divisivi si passa ad altro”, replica Matteo Salvini a una domanda sulle difficoltà del governo. A Mattino 5 su Canale 5, il leader leghista ha detto: “Su vaccini e posti di lavoro dovrebbero essere tutti d’accordo, anche sulla scuola e la stabilizzazione di decine di migliaia di precari che insegnano, per non arrivare a settembre con le cattedre vuote. Sulla lotta alla droga la vediamo in maniera diversa: noi pensiamo che vada combattuta sempre e comunque, qualcuno in maggioranza pensa che siano un passatempo”, ha osservato.

La posizione di Fratelli d’Italia

“Valuteremo ogni proposta che arriverà con la massima disponibilità e non chiederemo in cambio un ministero”: è la linea di Fratelli d’Italia, che la leader Giorgia Meloni ha chiarito a Start su Sky Tg24. Alla domanda su cosa potrebbe spingerla a cambiare idea, Meloni ha ricordato che lei da sempre è stata contro i governi tecnici. Poi la zampata: “E’ curioso sentir parlare di governo dei migliori senza sentire il nome di nemmeno un ministro”.

Ma FdI voterà contro o si asterrà? “L’appello all’astensione l’avevo fatto io a tutto il centrodestra”, puntualizza Meloni. Dopodiché sul voto a Draghi “è valutazione che faremo alla fine, quando avremo sia il programma sia la squadra di governo. Per ora non sappiamo niente”.

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