• 11 Dicembre 2025 18:33

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Google Maps, finalmente arriva la funzione che aspettavamo ma non per tutti

Dic 11, 2025

A volte le novità più attese non sono quelle rivoluzionarie, ma quelle che risolvono piccole frustrazioni quotidiane. È il caso dell’ultimo aggiornamento di Google Maps, che introduce finalmente una funzione richiesta da anni: il salvataggio automatico del parcheggio. Niente più segnaposto da aggiungere a mano, niente più dubbi nel ricordare dov’è stata lasciata l’auto. Tutto avviene da solo, in background. Ma con un dettaglio non da poco: per ora è un’esclusiva riservata agli utenti iPhone.

Basta essere connessi

La funzione non è certo una novità per Maps: esiste da anni, ma il metodo per attivarla era tutto fuorché comodo. L’utente doveva premere sul punto blu della posizione, scegliere l’opzione per salvare il parcheggio, ricordarsi di rimuovere quello precedente. insomma un procedimento non proprio immediato. Infatti, in molti avevano smesso di usarla, preferendo affidarsi alla memoria o a soluzioni alternative più rapide.

Ora tutto cambia grazie a un sistema completamente automatico. Quando l’iPhone si disconnette dal Bluetooth dell’auto oppure da Apple CarPlay (cablato o wireless), Google Maps registra istantaneamente la posizione del parcheggio e la trasforma in un segnaposto. Nessuna azione manuale, nessun rischio di dimenticare un passaggio. L’auto rimane lì nella mappa, pronta a essere ritrovata.

E non solo: quando lo smartphone si riconnette all’auto, la posizione salvata sparisce automaticamente. Come se l’app capisse da sola che sei tornato alla tua macchina. È il tipo di automatismo che forse non cambia la vita, ma semplifica le giornate: quelle in cui parcheggi di fretta in una zona che non conosci, oppure quelle serate in cui, usciti dal cinema o da un locale, ritrovare la macchina diventa un piccolo safari urbano.

Solo per iPhone

A scatenare qualche malumore è la scelta di proporre questa funzione, sviluppata da Google, prima su iPhone che su Android. Il che probabilmente ha una spiegazione precisa: la concorrenza sempre più forte di Apple Mappe. La funzione infatti replica una possibilità che Apple offre già da tempo all’interno del suo ecosistema. Google dunque si adegua, e sceglie di lanciare l’aggiornamento proprio sugli smartphone che oggi potrebbero più facilmente migrare verso l’applicazione concorrente.

A chiarire la durata del salvataggio è Rio Akasaka, Senior Product Manager di Google Maps: “La posizione rimane salvata per 48 ore, a meno che l’utente non la rinnovi o non inizi a guidare”. Un limite temporale che probabilmente serve a evitare accumuli di dati inutili o confusione per chi lascia l’auto ferma per lunghi periodi. Anche questo dettaglio indica che siamo di fronte a una prima versione, destinata a evolversi nei prossimi mesi. Google non ha ancora indicato quando la funzione arriverà su Android, ma è quasi certo che il rilascio sia già in programma.

Non più la classica P

Un altro dettaglio curioso dell’aggiornamento riguarda il segnaposto. Niente più grossa “P” blu sulla mappa: adesso Google Maps usa icone di auto personalizzate, ognuna con stile, colore e forme diverse. Queste icone non sono del tutto nuove: Google le ha introdotte anni fa, nel 2020, per rendere il navigatore più moderno. Ma l’aggiornamento del parcheggio automatico ha dato loro un nuovo ruolo, aggiornandole e ampliando la scelta disponibile.

Ora il segnaposto può diventare un’utilitaria, un SUV, una berlina, un pick-up, oppure un van: una piccola scelta estetica che rende l’esperienza più immediata e intuitiva. E soprattutto più personale.

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