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Google Assistant parla finalmente italiano

Nov 2, 2017

Google Assistant è arrivato ufficialmente in Italia e, ovviamente, parla e capisce l’italiano. Big G lo ha annunciato all’interno di un post sul proprio blog, sottolineando anche l’estensione del supporto alla lingua spagnola. L’assistente vocale dell’azienda di Mountain View prosegue dunque la propria espansione, pronto a giocarsela con i vari SIRI, Cortana e Alexa.

A questo link, è possibile scaricare Google Assistant attraverso il Play Store. In tal senso, occorre sottolineare come la diffusione in Italia stia avvenendo in maniera graduale, per cui non è escluso che, almeno per il momento, non riusciate ad effettuare il download, fermo restando la necessità che il vostro smartphone rispetti tutte le specifiche richieste da Big G.

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In ogni caso, sempre gradualmente, Google Assistant dovrebbe essere attivato lato server direttamente dall’azienda di Mountain View per tutti i modelli compatibili. Insomma, è solo questione di tempo ormai. Inizialmente si era parlato del 15 novembre come data di arrivo in Italia, ma evidentemente Big G ha deciso di anticipare le cose.

Le nostre prime impressioni

Noi di Tom’s abbiamo già avuto modo di testare Google Assistant durante la recensione del Pixel 2 XL. La versione provata possiamo considerarla definitiva al 99%, e ci ha fatto immediatamente un’ottima impressione.

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Il nuovo assistente Google appare infatti veramente potente. Non è impeccabile, non ancora, ma è abbastanza intelligente da permettere una discussione continuativa e contestuale. Iniziate ad esempio a chiedere le previsioni del tempo della vostra città, e poi chiedete il nome di una seconda città, e capirà che vorrete sempre sapere le previsioni del tempo.

Ma oltre a queste richieste basilari, che dopotutto accomunano tutti gli assistenti, potrete andare oltre. Chiedete ad esempio “Invia un messaggio a Denise tramite WhatsApp, questa sera faccio tardi”, e sarà in grado di capire l’azione, il destinatario, l’applicazione da usare e il messaggio da scrivere, tutto in un comando.

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Se vorrete interagire con lo smartphone, ad esempio attivare il bluetooth mentre state guidando, potrete chiederlo all’assistente. Non sempre l’interazione è totale, e in questi casi l’assistente ricorrerà alla ricerca sul Web. Ad esempio potrete chiedergli in quale pizzeria potrete andare a mangiare nelle vicinanze o in una determinata città, e vi restituirà alcune schede ritrovate tramite la ricerca Google.

Tuttavia aggiunge un layer di intelligenza nella ricerca in base alla domanda. Se ad esempio gli chiederete “che medicine posso prendere per il raffreddore?”, vi restituirà e leggerà il risultato preso dal sito efarma.com. Insomma, cerca di contestualizzare la ricerca in base alla domanda, selezionando delle fonti specifiche.

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Assolutamente ben riuscita l’integrazione con Google Translator, dove potrete chiedere di tradurre una frase in una lingua estera (sono praticamente supportate tutte). Oltretutto l’assistente è in grado di capire differenti lingue, quindi se gli farete ascoltare una frase in lingua straniera, e chi la pronuncia ha l’accortezza di iniziare la frase con “traduci”, avrete la traduzione in italiano.

Leggi anche: Recensione Pixel 2 XL, lo stato dell’arte degli smartphone Android

Una funzione interessante riguarda la possibilità di rilevare le canzoni ascoltate in tempo reale; dopo aver attivato la funzione, Pixel 2 rimane sempre in ascolto e quando, ad esempio, entrerete in un locale pubblico con della musica in sottofondo, basterà uno sguardo allo schermo in stand-by per ritrovare titolo della canzone e cantante.

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L’intelligenza si estende anche alla fotocamera con la funzione “Lens”. Scattate una foto a un monumento, lasciatela analizzare, e lo smartphone vi dirà di che monumento storico si tratta. Scattate la foto a qualsiasi altro oggetto e, se non verrà riconosciuto, l’assistente vi mostrerà foto simili tramite la ricerca Google Immagini; e da qui in poi sarà semplice dare un’occhiata alle informazioni legate alle foto simili per capire di cosa si tratta.

Insomma, Google Assistant appare fin da subito un assistente vocale estremamente evoluto. Certo, abbiamo avuto modo di provarlo sul Pixel 2 XL, e dunque all’interno di un’ecosistema praticamente realizzato ad-hoc. La fortuna però è che i servizi di Big G sono comuni a tutti gli smartphone Android, e questo potrebbe sicuramente rappresentare la vera chiave di volta per un rapido successo.

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Non resta che attendere la diffusione su larga scala di Google Assistant in Italia che, come detto in apertura, avverrà progressivamente già nelle prossime ore. La battaglia tra i vari assistenti vocali sta entrando dunque sempre più nel vivo.


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