Dopo un lungo letargo interrotto solo da qualche sprazzo di geniale innovazione, Roma torna inaspettatamente in questi giorni meta degli appassionati d’arte contemporanea. Dallo slogan “Time Is Out of Joint” (il tempo fuori asse dell’Amleto shakesperiano) impresso sulla scalinata della Galleria Nazionale di Roma, ex GNAM, nella versione di Cristiana Collu che rimescola le opere secondo un nuovo ordine, alla Quadriennale di Roma che ha riaperto i battenti dopo otto anni con Ninetto Davoli guest star e la contaminazione tra generazioni diverse di artisti da Gianfranco Baruchello a Francesco Vezzoli secondo i percorsi disegnati da 11 curatori.
Nel mezzo, dal 24 al 29, Roma ospiter l’edizione numero zero di RAW (Rome Art Week). Una settimana con porte aperte di spazi espositivi e open studio di artisti professionisti sull’esempio dei weekend di arte contemporanea che vengono da tempo organizzati in molte capitali europee (da Berlino a Bruxelles, da Barcellona ad Amsterdam a Budapest). Obiettivo dell’evento organizzato da Micaela Legnaioli dare impulso al mercato dell’arte contemporanea nella capitale con percorsi e “punti di vista” affidati a critici e operatori culturali.
Operazioni tutte contenute nei costi per ridare a Roma un ruolo di catalizzatore per l’arte contemporanea nel momento in cui a Parigi il Centre Pompidou si sta rifacendo il look in vista dei quaranta anni di vita e la Tate Modern di Londra si gi rimessa a nuovo nel giugno scorso. Se RAW assolutamente low cost (artisti e gallerie non pagheranno l’iscrizione per il primo anno) Cristina Collu ha fatto rinascere la Galleria Nazionale di Roma con un budget di 850mila euro.
Vincente il “reshuffle” delle opere, il dialogo tra artisti di epoche diverse: l’Ercole e Licia e Canova che guarda il mare di Pino Pascali o le periferie fotografate da Gabriele Basilico messe a confronto con le piazze di De Chirico. Per non parlare del rientro in casa di opere come la Crocifissione di Renato Guttuso in prestito alla mostra del Quirinale. Anche la 16a edizione della Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni ha riaperto i battenti con un budget non superiore ai 2 milioni di euro. Un milione da parte del Ministero guidato da Dario Franceschini e l’altro dalla Fondazione Quadriennale di Franco Bernab e dall’azienda Palaexpo del Comune di Roma. Investimenti che Roma attendeva da tempo e che potrebbero, si spera, attrarre nuove forme di turismo.
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