AGI – Il tribunale civile di Palermo ha ordinato la restituzione definitiva della patente a un anziano agrigentino di 85 anni, a cui era stata tolta nel 1996 e ridata “in via provvisoria” alcuni anni dopo. Ora la prefettura di Agrigento dovrà riconoscere all’ultraottantenne il diritto di guidare, anche se a questa età dovrà fare i conti con gli eventuali limiti fisici naturali.
Il documento di guida, ventisette anni fa, era stato tolto all’uomo, originario di Caltabellotta (Agrigento), per la mancanza dei requisiti morali, dato che era stato sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Scontata la misura di prevenzione, aveva chiesto la restituzione, ricevendo un rifiuto dalla prefettura: il ricorso presentato al Tar dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza consentiva la restituzione provvisoria ma poi il tribunale amministrativo regionale dichiarava il proprio difetto di giurisdizione e la causa andava al tribunale ordinario.
A Palermo i legali hanno sostenuto che, in virtù dei principi dettati dalla Corte costituzionale, con la sentenza 354/1998, la prefettura di Agrigento avrebbe dovuto operare una valutazione del singolo caso improntata ai criteri di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza.
In sostanza il difetto del requisito morale non è infinito e nel caso dell’anziano non vi erano più elementi ostativi, concreti e attuali. La sentenza dei giudici ordinari ha condannato il ministero dell’Interno e la prefettura di Agrigento al pagamento delle spese di lite. Per l’irragionevole durata del contenzioso (più di 20 anni), il ricorrente potrà anche chiedere il risarcimento ai sensi della legge Pinto.