AGI – Quasi una coincidenza. A poche ore dall’annuncio di Vladimir Vladimirovic Putin nella sala Georgievsky al Gran Palazzo del Cremlino, con il presidente russo dettosi pronto per il quinto mandato, da Losanna è arrivata la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di ammettere, con forti restrizioni, gli atleti con passaporto russo e bielorusso alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Gli atleti di Mosca e Minsk – per il momento 11, 8 russi e 3 bielorussi su circa 4.600 già qualificati, tra essi 60 ucraini – parteciperanno sotto un’unica bandiera, quella degli ‘Atleti Individuali Neutrali’. Nessuna bandiera nazionale, nessuna tuta o maglietta con i colori del proprio Paese, nessun inno in caso di vittoria, insomma nessun segno identificativo della Nazione. Aspetti che nella grande Federazione e nella Repubblica storicamente vicina a Mosca, considerando il glorioso passato (Russia in particolare) non possono essere graditi.
Una decisione inaspettata
La partecipazione, del resto come avevano già previsto le ‘raccomandazioni’ del Cio del 28 marzo scorso, sarà neutrale ed individuale, quindi nessuna squadra. Una decisione in questo periodo effettivamente inaspettata ma uno scossone ai vertici dello sport mondiale era arrivata ad inizio settimana in occasione del ‘Summit Olimpico’. A Losanna la presidente della Commissione atleti del Comitato Olimpico Internazionale, la finlandese Emma Terho aveva detto, “la stragrande maggioranza degli atleti di tutto il mondo crede che gli atleti non dovrebbero essere puniti per le azioni dei loro governi”. Ad ascoltare le parole dell’ex giocatrice di hockey c’erano anche gli italiani Ivo Ferriani, membro Cio, numero uno del bob e skeleton mondiale e presidente delle federazioni internazionale degli sport olimpici invernali, e Francesco Ricci Bitti, presidente della federazione internazionale degli sport estivi.
Ora la dichiarazione dell’Esecutivo a favore degli ‘Atleti Individuali Neutrali’ che “saranno dichiarati idonei a competere se qualificati attraverso i sistemi di qualificazione esistenti delle Federazioni internazionali”. Ma ad un patto: “come tutti gli altri atleti dovranno firmare le ‘Condizioni di Partecipazionè che contengono l’impegno a rispettare la Carta Olimpica compresa la missione di pace del Movimento Olimpico”. Non sarà possibile la partecipazione degli atleti e del personale di supporto che sostengono attivamente la guerra in Ucraina ma nemmeno quelli che hanno un contratto con l’Armata rossa o con le agenzie di sicurezza nazionali. Non potranno essere accreditati funzionari governativi o statali russi o bielorussi che, come ribadisce il Cio, “non saranno invitati”.
Il disappunto di Mosca
Da Mosca, dove ieri la temperatura è scesa fino a -15 gradi, è arrivato il forte disappunto del ministro dello sport russo Oleg Matytsin. “L’approccio del Comitato Olimpico Internazionale è assolutamente inaccettabile, le condizioni sono discriminatorie e vanno contro i principi dello sport – ha detto il ministro in merito alla partecipazione neutrale senza bandiera e inno -. Comunque gli atleti che hanno ottenuto, e che otterranno, il diritto a partecipare probabilmente andranno. Noi sosteniamo sempre i nostri atleti, fanno parte della nostra famiglia sportiva”.
Nel 2024 la Russia ha già previsto l’organizzazione di due importanti eventi sportivi, i ‘Giochi dell’Amicizia’ e i ‘Giochi Brics’ che coinvolgeranno diverse Nazioni. Resta ancora aperto il nodo delle tante Federazioni internazionali che non hanno ancora ammesso atleti russi e bielorussi nelle competizioni sotto la loro egida. è il caso dell’atletica leggera: World Athletics ha escluso dal novembre 2015 i russi, all’epoca per motivi di doping, e, sotto la presidenza di Lord Sebastian Coe, mon ha intenzione di riammetterli nemmeno per il 2024. “Abbiamo una posizione ferma e questa non è mutata: abbiamo giudicato che non debbano esserci atleti neutrali – ha replicato Coe a seguito della decisione dell’Esecutivo del Cio -. è giusto che le singole federazioni internazionali cio’ che sentono migliore per il proprio sport”.
Nemmeno il nuoto (World Aquatics) ha ancora riammesso gli atleti russi e bielorussi, come anche il mondo del ghiaccio, pattinaggio (Isu – figura, velocità e short track) e hockey (Iihf che deciderà nel maggio 2024 se riammettere Russia e Bielorussia ai Mondiali del 2025). La Fifa (calcio internazionale) ha riammesso la Russia solo a livello di under 17. C’è il caso del pugilato dove la federazione internazionale, Iba ma contestata dal Cio per motivi diversi, ha riammesso i pugili russi facendoli salire sul ring con i colori nazionali, bandiera e inno. Una nota: la Russia come Nazione non partecipa alle Olimpiadi da Rio de Janeiro 2016. A Parigi 2024 mancano 229 giorni.
AGI – Quasi una coincidenza. A poche ore dall’annuncio di Vladimir Vladimirovic Putin nella sala Georgievsky al Gran Palazzo del Cremlino, con il presidente russo dettosi pronto per il quinto mandato, da Losanna è arrivata la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di ammettere, con forti restrizioni, gli atleti con passaporto russo e bielorusso alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Gli atleti di Mosca e Minsk – per il momento 11, 8 russi e 3 bielorussi su circa 4.600 già qualificati, tra essi 60 ucraini – parteciperanno sotto un’unica bandiera, quella degli ‘Atleti Individuali Neutrali’. Nessuna bandiera nazionale, nessuna tuta o maglietta con i colori del proprio Paese, nessun inno in caso di vittoria, insomma nessun segno identificativo della Nazione. Aspetti che nella grande Federazione e nella Repubblica storicamente vicina a Mosca, considerando il glorioso passato (Russia in particolare) non possono essere graditi.
Una decisione inaspettata
La partecipazione, del resto come avevano già previsto le ‘raccomandazioni’ del Cio del 28 marzo scorso, sarà neutrale ed individuale, quindi nessuna squadra. Una decisione in questo periodo effettivamente inaspettata ma uno scossone ai vertici dello sport mondiale era arrivata ad inizio settimana in occasione del ‘Summit Olimpico’. A Losanna la presidente della Commissione atleti del Comitato Olimpico Internazionale, la finlandese Emma Terho aveva detto, “la stragrande maggioranza degli atleti di tutto il mondo crede che gli atleti non dovrebbero essere puniti per le azioni dei loro governi”. Ad ascoltare le parole dell’ex giocatrice di hockey c’erano anche gli italiani Ivo Ferriani, membro Cio, numero uno del bob e skeleton mondiale e presidente delle federazioni internazionale degli sport olimpici invernali, e Francesco Ricci Bitti, presidente della federazione internazionale degli sport estivi.
Ora la dichiarazione dell’Esecutivo a favore degli ‘Atleti Individuali Neutrali’ che “saranno dichiarati idonei a competere se qualificati attraverso i sistemi di qualificazione esistenti delle Federazioni internazionali”. Ma ad un patto: “come tutti gli altri atleti dovranno firmare le ‘Condizioni di Partecipazionè che contengono l’impegno a rispettare la Carta Olimpica compresa la missione di pace del Movimento Olimpico”. Non sarà possibile la partecipazione degli atleti e del personale di supporto che sostengono attivamente la guerra in Ucraina ma nemmeno quelli che hanno un contratto con l’Armata rossa o con le agenzie di sicurezza nazionali. Non potranno essere accreditati funzionari governativi o statali russi o bielorussi che, come ribadisce il Cio, “non saranno invitati”.
Il disappunto di Mosca
Da Mosca, dove ieri la temperatura è scesa fino a -15 gradi, è arrivato il forte disappunto del ministro dello sport russo Oleg Matytsin. “L’approccio del Comitato Olimpico Internazionale è assolutamente inaccettabile, le condizioni sono discriminatorie e vanno contro i principi dello sport – ha detto il ministro in merito alla partecipazione neutrale senza bandiera e inno -. Comunque gli atleti che hanno ottenuto, e che otterranno, il diritto a partecipare probabilmente andranno. Noi sosteniamo sempre i nostri atleti, fanno parte della nostra famiglia sportiva”.
Nel 2024 la Russia ha già previsto l’organizzazione di due importanti eventi sportivi, i ‘Giochi dell’Amicizia’ e i ‘Giochi Brics’ che coinvolgeranno diverse Nazioni. Resta ancora aperto il nodo delle tante Federazioni internazionali che non hanno ancora ammesso atleti russi e bielorussi nelle competizioni sotto la loro egida. è il caso dell’atletica leggera: World Athletics ha escluso dal novembre 2015 i russi, all’epoca per motivi di doping, e, sotto la presidenza di Lord Sebastian Coe, mon ha intenzione di riammetterli nemmeno per il 2024. “Abbiamo una posizione ferma e questa non è mutata: abbiamo giudicato che non debbano esserci atleti neutrali – ha replicato Coe a seguito della decisione dell’Esecutivo del Cio -. è giusto che le singole federazioni internazionali cio’ che sentono migliore per il proprio sport”.
Nemmeno il nuoto (World Aquatics) ha ancora riammesso gli atleti russi e bielorussi, come anche il mondo del ghiaccio, pattinaggio (Isu – figura, velocità e short track) e hockey (Iihf che deciderà nel maggio 2024 se riammettere Russia e Bielorussia ai Mondiali del 2025). La Fifa (calcio internazionale) ha riammesso la Russia solo a livello di under 17. C’è il caso del pugilato dove la federazione internazionale, Iba ma contestata dal Cio per motivi diversi, ha riammesso i pugili russi facendoli salire sul ring con i colori nazionali, bandiera e inno. Una nota: la Russia come Nazione non partecipa alle Olimpiadi da Rio de Janeiro 2016. A Parigi 2024 mancano 229 giorni.