Una tronchese, biciclette e skateboard, un po’ di colla. Questi i “ferri del mestiere” con i quali sei ragazzi di Letzte Generation, sono riusciti quasi a bloccare l’aeroporto di Francoforte dalle 5.30 alle 7.30 circa. Una tronchese per tagliare la recinzione; biciclette e skateboard per arrivare in sei punti delle piste; colla per incollarsi le mani all’asfalto. Nemmeno una decina di minuti per costringere uno dei più grandi scali d’Europa far saltare 140 aerei in partenza. Una settantina invece sono stati costretti ad atterrare in altri scali, a partire da quelli di Monaco di Baviera, Colonia e Düsseldorf
Ci sono volute quasi tre ora affinché la situazione ritornasse quasi alla normalità. Tutte e quattro le piste sono ora di nuovo aperte, i ritardi ci sono ancora, ma in via di smaltimento.
I ragazzi di Ultima generazione chiedono al governo tedesco di perseguire un accordo globale per smettere di usare petrolio, gas e carbone entro il 2030. È da mesi che cercano un incontro con il governo tedesco e con l’Unione europea per esporre il loro piano di azione. Non sono mai stati presi in considerazione per un’udienza.
E così hanno deciso di protestare ancora una volta. In poche ore sono entrati nell’aeroporto di Colonia-Bonn (nella serata di mercoledì) e in quello di Francoforte, il quarto più grande e trafficato d’Europa: nella giornata di mercoledì 1.327 voli – tra partenze e arrivi – sono stati gestiti a Francoforte). Non manca coordinazione al gruppo ambientalista.
La polizia federale ha chiesto di aumentare le misure di sicurezza in tutti i principali aeroporti tedeschi a causa di ulteriori possibili azioni da parte degli attivisti. Misure di sicurezza che evidentemente erano assai poca cosa se sei ragazzi sono riusciti a bloccare un aeroporto con delle tronchesi, delle biciclette, degli skateboard e un po’ di colla.