di Daniele Rindone
martedì 5 dicembre 2017 08:05
ROMA – II gigantismo di Sergej Milinkovic nei numeri: 79 palloni giocati, 25 duelli vinti (11 più di ogni compagno), 10 aerei, 13 palloni recuperati, record per la Lazio di Marassi. E’ stato indomabile, immarcabile, irrefrenabile, irraggiungibile. La sua grandezza è misurabile in centimetri, in peso, in chilometri orari, in forza, in quantità, in qualità, in tutto. Lui è lui, trasuda potenza, gioca con impeto, ha un cuore selvaggio e una tecnica sopraffina. Ecco la sua fenomenologia: gioca con la forza di un mediano e con il genio del trequartista, ha preso il meglio dei due ruoli. E poi ha grinta famelica. Ciò che è oggi Milinkovic fa pensare a ciò che sarà tra un paio di anni: un fenomeno.
L’INCISIVITÀ – Non avviene nulla solo per magia. Sergej Milinkovic, titano della Lazio, è capace di fare tutto, di vincere 104 duelli in 14 partite e di primeggiare nella specialità, è il lottatore numero uno del campionato, è incontrastato nella classifica di riferimento. Con il fisicaccio che si ritrova non c’è duello che lo vede soccombere. I gomiti sono spigoli. Quando ci si ritrova davanti al colosso Milinkovic, davanti a quello sguardo lì diventato ormai famoso, non ce n’è per molti e forse per nessuno.
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IL DERBY – A Marassi si sono accomodati gli osservatori del Manchester United, nelle scorse settimane (ad e s e m p i o a Nizza) hanno fatto capolino gli osservatori del Manchester City. Le due squadre di Manchester vogliono scatenare un derby per averlo. In estate saranno in tanti a bussare alla porta di Lotito. Milinkovic ha una quotazione di 80-100 milioni e questo non va detto perché dev’essere venduto. Che non sarà facile trattenerlo lo sanno tutti, che Lotito non lo regalerà a nessuno è altrettanto chiaro.
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