giovedì 18 gennaio 2018 12:39
(ANSA) – STRASBURGO, 18 GEN – L’obbligo di reperibilità 24 oresu 24 e sette giorni su sette, imposto a un certo numero disportivi, per facilitare il controllo antidoping a sorpresa, èuna misura necessaria e non viola il loro diritto alla privacy.Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani in ungiudizio sui ricorsi introdotti a Strasburgo da numerosi atletie associazioni sportive francesi. I togati della Corte diStrasburgo, pur non sottovalutando l’impatto che l’obbligo direperibilità ha sulla vita privata degli sportivi, ritengono chele limitazioni imposte siano giustificate da un interessegenerale particolarmente importante. La Corte di Strasburgosottolinea che “ridurre o rimuovere questo obbligo condurrebbe aun aumento del pericolo legato al doping per la salute di tutticoloro che praticano sport a livello amatoriale eprofessionale”.