ABU DHABI – Lo ha capito amaramente sulla propria pelle. Non si può stare in paradiso a dispetto dei santi. Se sei italiano, hai talento e nemmeno un soldo in tasca, stai tranquillo che quando sei vicino al vertice succede sempre qualcosa che ti tira giù. Antonio Giovinazzi ci metterà del tempo per smaltire la delusione e l’amarezza di un titolo mondiale della GP2 sfumato all’ultima gara. E non per colpa sua. Il suo talento, l’aver vinto più gare del campione Gasly, suo compagno di squadra, non sono bastati per farlo salire al vertice della categoria.
Certo, secondo al primo anno della GP” è un risultato di prestigio, da applausi a scena aperta così come le sue vittorie. Ma quando vedi che il tuo compagno di squadra e primo rivale fa 1400 km di test con la Red Bull F.1 e tu devi scoprire la pista in mezzora di prove libere, quando poi durante la qualifica il tuo compagno di squadra a parità di macchina (in teoria…) ti rifila un secondo di distacco, quando poi il tuo box ti chiama al pit stop e ti rimanda in mezzo al traffico, il sospetto che fosse tutto deciso a tavolino ti assale. E poi, la domenica mattina, ti affloscia le gambe.
“La Ferrari bisogna meritarsela” ha tuonato Maurizio Arrivabene responsabile della rossa a chi gli chiedeva se ci fosse un aiuto per Giovinazzi. A parte che la Ferrari l’ha avuta anche chi non la meritava affatto e se ne sono pure vantati, dalla squadra italiana sarebbe stato un bel gesto valorizzare un nostro pilota, invece il prossimo anno in GP2 sulla macchina di Giovinazzi ci sarà Leclerc, poi una pletora di piloti di nome e blasone ma con meno piede del nostro ragazzo. E le porte della F.1 che potevano aprirsi, almeno per l’anno prossimo resteranno chiuse. Come quelle della GP2 visto che il team PreMa racing ha già i sostituti. Certo, ci sono altre squadre, ma se non hai i soldi manco per salire a bordo macchina e devi contare sulle vittorie, perdere il titolo così all’ultima gara sa di beffa.
Ha pianto molto Antonio, lo capiamo, ma deve capire anche lui che questa è l’occasione per fortificarsi, ha talento, bravura e, strano ma vero, tutta la stampa dalla sua, pronti ad aiutarlo (tranne che a mettere mano il portafoglio perché si sa come siamo conciati noi in Italia). Ecco, se qualche azienda, società o altro ancora volesse fare qualcosa di unico, investire su Antonio Giovinazzi è la scelta giusta. La Ferrari per ora non lo ha fatto, vuol dire che fra qualche anno dovranno pagarlo a caro prezzo e pregarlo di salire in macchina. E visto che Mercedes una offerta per il DTM (il turismo tedesco) l’ha fatta, almeno a fine mese arriverebbe uno stipendio da pilota professionista. Poi, nel 2018, potrebbe accadere di tutto, importante è non arrendersi. Mai. Capito Antonio?