• 30 Giugno 2024 12:42

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Giornata mondiale dello Smart Working: cosa ne pensano gli italiani?

Giu 27, 2024

AGI – In occasione della Giornata Nazionale dello Smart Working, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha presentato il suo ultimo report, “Smart Working: la sfida del digitale”, evidenziando il punto di vista degli italiani su questo tema. L’analisi mette a confronto le opinioni dei cittadini dei grandi centri con quelli dei comuni più piccoli per evidenziare quanto il contesto urbano incida nella percezione del ruolo dei modelli di lavoro ibrido in relazione alle dinamiche della sostenibilità digitale. Di seguito le principali evidenze.

Un Futuro Ibrido

La ricerca indica chiaramente che il futuro del lavoro sarà caratterizzato da un approccio ibrido, combinando lavoro a distanza e lavoro in presenza. Questa visione è condivisa dal 79% dei residenti nelle grandi città italiane e dal 70% degli abitanti nei piccoli comuni.

Impatti Ambientali e Sociali

Uno degli aspetti più rilevanti emersi dalla ricerca è l’impatto positivo dello smart working sull’ambiente nella percezione degli italiani. Riducendo gli spostamenti quotidiani, il lavoro a distanza contribuisce significativamente – secondo gli intervistati – alla riduzione delle emissioni di CO2. Questo beneficio è riconosciuto dall’81% degli abitanti delle grandi città e dal 76% dei residenti nei piccoli centri. Lo smart working non è solo un vantaggio per l’ambiente, ma anche per il benessere personale. Un miglior equilibrio tra vita lavorativa e privata (work-life balance) è stato evidenziato come un beneficio chiave, con il 79% degli abitanti delle grandi città e il 74% dei residenti dei piccoli centri che concordano su questo punto.

Parità di Genere e Inclusione

Il lavoro a distanza ha anche un impatto sulla parità di genere. Il 21% dei residenti nelle grandi città vede nello smart working uno strumento per favorire la parità di genere, percentuale che scende al 13% nei piccoli centri. Questo gap potrebbe essere dovuto alle maggiori opportunità di carriera e alle dinamiche di potere più strutturate nelle grandi città, che rendono lo smart working un mezzo più efficace per ridurre gli svantaggi spesso incontrati dalle donne.

Produttività e Isolamento

Per quanto riguarda la produttività, sia nei piccoli (75%) che nei grandi centri (74%), c’è un’accettazione significativa del lavoro a distanza come strumento per migliorare la produttività, specialmente tra i cittadini più digitalizzati. Tuttavia, non mancano le sfide: la percezione di isolamento sociale e aziendale è una preoccupazione condivisa. Il 55% dei lavoratori nei piccoli centri e il 47% di quelli nelle grandi città ritengono che il lavoro a distanza riduca le interazioni con i colleghi, generando un senso di isolamento che rappresenta l’altra faccia della medaglia del lavoro ibrido.

La Sfida delle Competenze Digitali

Nonostante i benefici dello smart working, la ricerca evidenzia una disparità significativa nell’adozione degli strumenti digitali tra i grandi e piccoli centri. Nei grandi centri urbani, il 31% delle persone dichiara di non conoscere gli strumenti di collaborazione, anche quelli più utilizzati; percentuale che sale al 45% nei piccoli centri. Questo indica la necessità di un maggiore investimento in formazione e alfabetizzazione digitale per colmare il divario tecnologico e assicurare che tutti i lavoratori possano trarre vantaggio dallo smart working.

Conclusioni

La trasformazione digitale e lo smart working offrono enormi opportunità per il futuro del lavoro, ma richiedono un approccio equilibrato e inclusivo. Investire nella formazione digitale, promuovere politiche di inclusione e sostenere modelli di lavoro ibridi saranno fondamentali per massimizzare i benefici ambientali, sociali ed economici dello smart working. “Una vera rivoluzione culturale che scardina consuetudini ed approcci tradizionali fornendo ai lavoratori flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.” – ha affermato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. “In questo nuovo contesto, la tecnologia gioca un ruolo estremamente importante. Smart Working e Digital Transformation si abilitano infatti vicendevolmente poiché se da una parte lo Smart Working ha bisogno delle tecnologie per concretizzarsi, dall’altra è esso stesso un’importante leva verso la rivoluzione di senso che porta con se la tecnologia digitale. E tuttavia, la tecnologia e lo smart workig non devono diventare strumenti di potenziale ghettizzazione, ma risorse per il lavoratore e per l’azienda”.

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