ROMA- Un “peccato sociale” lo definisce il Papa. Dividere i cittadini in serie A e serie B. Nella giornata mondiale della disabilità Francesco lancia un monito per gli “esiliati”, tutti coloro cioè costretti a stare ciusi in casa a causa delle loro condizioni fisiche, che spesso diventano “ingombranti” per chi sta loro vicino. E al contempo il premier Conte annuncia, dall’ 1 gennaio 2020, un ufficio permanente a palazzo Chigi per le persone con disabilità. Esempio citato dal ministro delle Sport e delle politiche giovanili Vincenzo Spadafora è Bebe Vio.
Ma i problemi da superre ancora sono tanti, come sottolinea un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop). In Italia due scuole su tre hanno barriere fisiche che ostacolano la frequenza degli alunni disabili, dalla mancanza di ascensori adatti ai bagni, mentre sono oltre 165mila i bambini con problemi psicomotori seguiti dagli insegnanti di sostegno con un rapporto di 1,5 alunni per insegnante. Anche se in questo campo lavorano oltre 12mila cooperative sociali e di istruzione pubbliche e private.