La Germania vorrebbe vietare la vendita delle auto con motore a combustione interna a partire dal 2030. La proposta arriva dal Consiglio Federale, che partecipa al potere legislativo e amministrativo della Stato (Bund) in qualità di rappresentante dei 16 lander.
La Germania in fondo sembra sposare in pieno un’analoga proposta del gruppo di deputati del PvdA – il partito olandese di ispirazione socialdemocratica oggi all’opposizione. Ad aprile la Camera Bassa ha approvato la sua mozione per vietare la vendita di auto a benzina e gasolio a partire dal 2025.
La risoluzione tedesca attualmente non ha potere legislativo poiché questo ambito è regolato a livello europeo. Però, secondo gli addetti ai lavori, il peso della Germania a Bruxelles potrebbe stimolare il dibattito sull’argomento e avviare una seria consultazione comunitaria.
I Verdi tedeschi hanno accolto la decisione positivamente. “Se prendiamo seriamente l’accordo sul clima di Parigi, dopo il 2030 potremmo non vedere più auto nuove a motore a combustione sulle strade”, ha dichiarato Oliver Krischer, rappresentante del gruppo Verde al Bundestag. La Germania in effetti entro il 2050 dovrebbe ridurre la produzione di CO2 di circa il 95%.
Lo Spiegel, che per primo ha rilanciato la notizia, ha confermato che i produttori d’auto potrebbero essere allarmati soprattutto dalla proposta di aggiornare le tassazioni e rivedere gli incentivi applicati al mercato. È evidente che agevolazioni di vario tipo potrebbero favorire il segmento a emissioni zero e a medio termine rendere meno allettanti gli altri veicoli.
Un po’ quello che sta avvenendo in Norvegia dove le auto elettriche plug-in ormai rappresentano un terzo degli ordini. Grazie a incentivi fiscali analoghi stanno facendo bene anche Olanda e Francia. Insomma, la stagione dei motori a combustione tradizionali non volge al termine, ma le alternative si fanno sempre più allettanti.