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Raphael Warnock ha vinto uno dei due ballottaggi in Georgia per il Senato. E’ la proiezione dei media americani. In vantaggio anche l’altro dem Ossoff
di Marco Valsania
Raphael Warnock ha vinto uno dei due ballottaggi in Georgia per il Senato. E’ la proiezione dei media americani. In vantaggio anche l’altro dem Ossoff
6 gennaio 2021
4′ di lettura
Voto al cardiopalma in Georgia per due seggi cruciali per la maggioranza al Senato americano, con i democratici ad un passo dal successo. I grandi media, dalla Cnn al New York Times, hanno dichiarato vincitore di una delle due poltrone in palio il democratico Raphael Warnock, che diventerà il primo senatore afroamericano eletto dallo stato del Sud, battendo la repubblicana Kelly Loeffler. Nell’altra corsa, il democratico Jon Ossoff, che a 33 anni diventerebbe senatore il più giovane, è a sua volta in vantaggio di circa 13.000 voti sul repubblicano uscente David Perdue. Se anche Ossoff emergerà vittorioso in uno scontro al momento ancora “too close to call”, troppo incerto, i democratici conquisteranno la maggioranza al Senato e con questa un complessivo e più convincente mandato politico per guidare il Paese. Oltre 4 milioni di elettori hanno votato, compresi voti postali e anticipati, un record per un ballottaggio. La Georgia prescrive il secondo turno alle urne quando i candidati non raggiungono il 50% al primo voto, avvenuto il 3 novembre assieme alle elezioni presidenziali.
L’elettorato nero
La mobilitazione dell’elettorato afroamericano e urbano ha portato i democratici ad essere a sorpresa competitivi in Georgia. Il democratico Joe Biden aveva battuto di quasi 12.000 voti Donald Trump durante le elezioni per la Casa Bianca, ma la battaglia per le poltrone del Senato era considerata più difficile per i democratici. I due senatori repubblicani avevano infatti raccolto maggiori consensi rispetto a Trump al primo turno e hanno contato sulle roccaforti rurali nel nord dello stato. Era del 2005 che la Georgia non eleggeva un senatore democratico e l’ultimo fu Zel Miller, che aveva appoggiato il repubblicano George W.Bush per la Casa Bianca.
L’esito ufficiale forse tarderà
Visti i risicati margini di distacco nel voto, un esito definitivo delle urne potrebbe tardare fino a giovedì durante la giornata. Restano infatti da contare ancora una parte dei voti via posta, che potrebbero favorire i democratici. E parte del voto militare, che potrebbe aiutare i repubblicani. Rimane inoltre da verificare se saranno necessari nuovi conteggi e verifiche, che scattano quando i margine è inferiore al mezzo punto percentuale. Perdue ha fatto anche capire di essere pronto a ricorsi legali qualora fosse dichiarato sconfitto.
I candidati
Warnock, alla prima candidatura, è un reverendo della chiesa di Atlanta che fu di Martin Luther King e il suo successo è già di per sè considerato storico in uno stato del Sud. Nella notte ha già parlato da vincitore: “Dicevano che non avremmo mai potuto vincere. La mia storia serva da ispirazione”, ha detto. E ha promesso di “andare al Senato” per rappresentare tutti gli elettori della Goergia, non solo democratici, facendo appello ad un risanamento delle divisioni nel Paese e all’unità nella lotta alla pandemia e alla crisi. Ossoff è un documentarista d’assalto che si è fatto le ossa come assistente dello storico leader dei diritti civili in Georgia John Lewis, recentemente scomparso. A sua volta ha nella notte affermato di essere convinto alla fine di spuntarla. La repubblicana Loeffler è la più ricca parlamentare americana, moglie del proprietario del Nyse. Perdue è erede di una dinastia politica e vive in un’isola privata. I repubblicani hanno corso accusando di socialismo i democratici e sposando le cause di Trump. I democratici hanno denunciato i rivali come corrotti esempi dell’era razzista e della destra populista trumpiana.
In palio il controllo del Senato
Una conquista di entrambi i seggi assicurerebbe ai democratici, come indicato, la maggioranza al Senato. Avrebbero in realtà 50 senatori, alla pari con i repubblicani, ma la vicepresidente eletta Kamala Harris spezzerebbe l’equilibrio. I democratici hanno già il controllo, seppure di misura, della Camera, e con il Senato guadagnerebbero così la leadership dell’intero Congresso. Per repubblicani, invece, difendere almeno uno dei due seggi in palio in Georgia era essenziale per una parziale rivincita rispetto alle presidenziali di novembre. E soprattutto per mantenere una maggioranza al Senato, per quanto minima, con il potere di ostacolare l’agenda politica ed economica di Biden, dai piani di stimolo al Green New Deal. Chi controlla il Senato ha in mano anche l’approvazione delle nomination dei ministri per la nuova amministrazione.