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Genova senza Gronda, gli imprenditori sul piede di guerra

Ago 11, 2019

un anno dal crollo del ponte

Gli imprenditori genovesi sono pronti anche a scendere in piazza per far ripartire i cantieri di realizzazione della Gronda autostradale del Ponente genovese, bloccati dal ministro Toninelli

di Raoul de Forcade

11 agosto 2019


Ecco cosa dice la perizia sul ponte Morandi

4′ di lettura

Gli imprenditori genovesi sono pronti a tutto, perfino a scendere in piazza, se sarà necessario, per far sì che partano i cantieri di realizzazione della Gronda autostradale del Ponente genovese, bloccata nei giorni scorsi dal ministro delle Infrastrutture , Danilo Toninelli. A sottolinearlo è Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, la quale è tra le 30 realtà, fra associazioni, sindacati e ordini professionali, che hanno firmato a gennaio il manifesto a favore della Gronda.

Mondini è molto duro anche sulla questione ArcelorMittal, perché i traccheggiamenti del Governo sulla norma che sopprime l’immunità penale per il piano ambientale dell’ex Ilva di Taranto e il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale, rischiano di compromettere il futuro dell’acciaieria pugliese (la proprietà ha minacciato di fare un passo indietro) e anche quello dello stabilimento genovese, il cui futuro dipende dalle lavorazioni tarantine.

L’economia genova regge, ma non decolla

Mondini esprime le sue posizioni presentando l’analisi congiunturale dell’economia genovese nel primo semestre 2019 e le previsioni per il secondo semestre. Per quanto riguarda questi dati, Genova appare in grado di galleggiare ma non di decollare. Del resto, nei primi sei mesi del 2019, alcuni settori maggiormente esposti (logistica, trasporti e turismo) sono stati penalizzati dagli effetti, ancora percepiti, benché attenuati rispetto al semestre precedente, del crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018. Nel primo semestre dell’anno, l’industria subisce (rispetto allo stesso periodo 2018) una diminuzione di domanda per investimenti e consumi dei clienti italiani (fatturato e ordini Italia segnano rispettivamente -0,8% e -3% ) ma si rafforza sui mercati internazionali (fatturato e ordini esteri salgono a +4,1% e +2,6%).

VIDEO/Morandi, dal crollo al nuovo ponte

Vanno bene, poi, l’informatica e il terziario avanzato e tiene il turismo (fatturato Italia +1,1% ed estero +0,6%) con flussi in aumento di passeggeri da crociere (+52,4%) e aeroporto (+4,7%), mentre sono in diminuzione, nel periodo gennaio-maggio, rispetto al 2018, gli arrivi (-6,9%) e le presenze (-7,3%) negli alberghi. In diminuzione, invece, i traffici portuali tra gennaio e giugno (merci totali -3,7% e container -1,2%). In leggero calo gli occupati in organico (-0,9%).

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