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Gdf al lavoro sugli elenchi dei massoni calabresi e siciliani

Mar 28, 2017

File e cartelle verranno aperti da oggi ma lui – il Gran maestro del Grande oriente (Goi), la pi numerosa obbedienza massonica in Italia con 23mila fratelli – non ci sar per prendere le distanze da una catena di atti che ritiene illeciti.

Stefano Bisi – senese come la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi che il 1 marzo ha fatto eseguire dalla Gdf la perquisizione e il sequestro degli elenchi dei massoni calabresi e siciliani, non vuole rendersi complice di reati – parole sue – e dunque lascer che gli uomini dello Scico (il Servizio centrale di investigazione sulla criminalit organizzata della Gdf) spacchettino i faldoni e analizzino i file senza la presenza dei legali del Goi.

Per descrivere questo epilogo bene ricostruire i tratti principali di una vicenda che parte da lontano.

Le origini

Il Gran maestro Bisi il 28 luglio 2016 scrisse alla Commissione parlamentare dando la propria disponibilit a essere ascoltato sulle tematiche riguardanti la massoneria regolare, anche alla luce di quanto emerso a Trapani in merito all’appartenenza alla massoneria di alcuni assessori di Castelvetrano (Trapani), luogo di origine del boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro. La Commissione aveva gi espresso l’interesse ad un’audizione con Bisi e con altri responsabili di altre organizzazioni massoniche, perch il tema del rapporto tra massoneria e organizzazioni mafiose – disse il 3 agosto 2016 Bindi – non nuovo a questa Commissione. Da inchieste giudiziarie, da dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da intercettazioni telefoniche degli stessi esponenti mafiosi, in particolare ‘ndranghetisti, emerso con una certa forza questo rapporto, che naturalmente sembra essere sempre pi organico e sul quale questa Commissione non pu non indagare.

L’audizione di Bisi e la richiesta degli elenchi

Bisi venne ascoltato, la prima volta, il 3 agosto 2016. Il presidente Bindi and subito al cuore del problema: Vorremmo chiederle di fornirci l’elenco degli iscritti al Grande oriente. Immagino che sar possibile averlo, perch, come Commissione d’inchiesta, abbiamo gli stessi poteri dell’autorit giudiziaria. Trattandosi di nomi riservati, ma non segreti – comunque, non esiste, in uno Stato democratico, la segretezza dell’appartenenza ad associazioni – immagino che avremo la possibilit di avere i nominativi di tutti gli iscritti al Grande oriente d’Italia.

Di fronte a questa richiesta, Bisi si trincer dietro la privacy: Certo, da qui a dire che pubblichiamo tutti i nomi ce ne corre. Questo lo dico ai parlamentari della Repubblica italiana che hanno approvato la legge sulla privacy. un po’ complicato chiedere a un’associazione di qualsiasi tipo, o a un partito, di dire i nomi.

Bindi a fine seduta dir: Formuliamo ufficialmente la richiesta, che le perverr anche per iscritto, di conoscere i nomi degli iscritti al Grande oriente. Dichiaro conclusa l’audizione.

Le altre audizioni e il ricorso alla Gdf

Il 18 gennaio 2017 Bisi torn in Commissione antimafia e dopo di lui, nello stesso mese, i Gran maestri di altre tre Obbedienze massoniche: Gran loggia regolare d’Italia (Gri), Serenissima gran loggia d’Italia e Gran loggia d’Italia degli antichi liberi accettati muratori.

A tutti venne chiesto di consegnare spontaneamente gli elenchi, dal ‘90 ad oggi, inizialmente degli iscritti di Calabria e Sicilia. Tutte le obbedienze (tranne la Glri che inizialmente diede la propria disponibilit ma poi si alline alla stessa linea di pensiero) si rifiutarono e cos lasciarono cadere il termine di fine febbraio entro il quale avrebbero dovuto adempiere all’obbligo formulato da Bindi. I motivi? Oltre al richiamo alla violazione della legge sulla privacy (nonostante i magistrati consulenti della Commissione abbiano fatto presente che un motivo che non si pu opporre ad un’Istituzione che esercita poteri giudiziari), la violazione di diritti costituzionalmente garantiti come quello della liber di associazione.

Il 1 marzo lo Scico della Gdf perquisisce e sequestra tutti gli elenchi delle due regioni nelle quattro obbedienze.

BLOG / Guardie o ladri (di R. Galullo)

Le opposizioni delle Obbedienze e l’ultima (per ora) tappa

Il Goi il 16 marzo 2017 ha inviato alla Commissione antimafia la richiesta di revoca in autotutela del decreto di perquisizione e sequestro, con la contestuale riconsegna entro dieci giorni degli elenchi. La Glri ha fatto invece ricorso al Tribunale del Riesame, sezione penale di Roma.

La Commissione parlamentare antimafia, che ha disatteso l’ultimatum del Goi, continua ad andare diritta per la sua strada e cos – dopo l’analisi avviata due settimane fa, della documentazione sequestrata alla Gran loggia d’Italia, che conta 510 logge con pi di 8 mila appartenenti, con 60 logge e 889 fratelli in Calabria, 44 logge e 468 fratelli i Sicilia – da oggi il turno del grande Oriente che ha circa 23mila affiliati in tutta Italia. In Calabria ha 2.634 fratelli, uno ogni 293 residenti, in Sicilia 2.208 fratelli, uno ogni 938 residenti.

r.galullo@ilsole24ore.com

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