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Gasdotto Tap, Salento blindato per l’arrivo della ‘talpa’ che scaverà il tunnel sotto la spiaggia

Gen 10, 2019
LECCE – Arriva la ‘talpa’ per scavare il tunnel che farà passare sotto la spiaggia di San Foca il gasdotto Tap e Melendugno viene militarizzata per un’intera notte. Bloccata la strada che da Lecce conduce alla marina in cui è ubicato il cantiere di San Basilio, una parte della tangenziale e la litoranea nonché le arterie di collegamento, per evitare “criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica”, come recita l’ordinanza con cui la prefetta, Maria Teresa Cucinotta, ha istituito una temporanea “zona rossa”, sullo stile di quella che nel 2017 blocco’ per un mese l’area intorno al cantiere.

L’ordinanza – in vigore dalle 23 del 9 gennaio alle 5 del 10 – è stata notificata al comune di Melendugno poco prima della sua entrata in vigore mentre gia’ qualche ora prima gli uomini delle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno iniziato a presidiare il territorio con i mezzi blindati . Il tam tam sui social ha consentito a qualche decina di attivisti No Tap di raggiungere le aree Interdette ma, al di là di intemperanze verbali, non si sono registrate tensioni.

L’istituzione della zona rossa è stata disposta dalla prefetta su proposta del questore, Leopoldo Laricchia, che ha paventato la possibilità di “imprevedibili azioni di aggressione violenta e ostruzioni al traffico altrimenti non fronteggiabili”. Nell’ordinanza prefettizia si evidenzia “l’urgenza e indifferibilita della prosecuzione di lavori, in ragione del cronoprogramma dei lavori e della decadenza di tutte le autorizzazioni, rinveniente dal mancato rispetto dei termini e degli impegni internazionali assunti”.

E anche il fatto che, secondo il questore, “il territorio continua ad essere interessato da manifestazioni di opposizione che assumono caratteri violenti e ad alta pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica”. In proposito vengono citate le manifestazioni di protesta del 16 maggio 2017, del 4 luglio e 13 novembre dello stesso anno nonche del 29 dicembre scorso.

Di fronte all’imponente spiegamento di forze, il sindaco di Melendugno, Marco Poti, ha stigmatizzato “l’intollerabile sospensione della libertà di circolazione e della Costituzione in questa parte d’Italia”. “C’è un dispiegamento di polizia paragonabile a quello che fronteggia i gilet gialli francesi – ha detto il primo cittadino – invece qui c’è un tranquillo paese, militarizzato, bloccato e offeso. Dall’altra parte c’è lo Stato, che difende un’opera è un’azienda privata, su cui ci sono indagini in corso, da parte della magistratura penale, per possibili violazioni di legge”.

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