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Gasdotto Tap, barricate sul cantiere: blitz notturno per bloccare i lavori dopo il sì del Tar

Apr 21, 2017

LECCE – Tornano le barricate davanti al cantiere del gasdotto Tap a Melendugno e si rianima la protesta di diverse centinaia di persone. Dopo che il Tar Lazio ha dato il via libera all’espianto degli ulivi, con la sentenza pubblicata giovedì 20 aprile, nella notte, sono stati ricostituiti i blocchi che impediscono l’accesso a tutte le strade interpoderali che conducono al cantiere di località San Basilio. L’obiettivo è rallentare l’eventuale arrivo dei mezzi delle ditte incaricate di espiantare gli alberi e trasportarli al sito di stoccaggio. Per ostruire le vie sono stati utilizzati pezzi di muretti a secco, bidoni dell’immondizia e – secondo quanto denunciato da Tap – pezzi della recinzione del cantiere, così come era avvenuto nei primi giorni di aprile, quando erano stati effettuati veri e propri atti vandalici.

In tutto sono 43 gli ulivi che restano da spostare: 12 “zollati” (tolti dalla terra con le radici) e 31 espiantati e sistemati in grandi vasi. Altre 11 piante si trovano nei vasi in un deposito di Melendugno mentre 157 erano state trasferite a fine marzo nel sito di Masseria del Capitano, dove resteranno fino alla fine dei lavori. In totale sono 211 gli ulivi da spostare dalla prima area di cantiere, mentre 2.000 su tutto il tracciato salentino del gasdotto.

Stando agli impegni di Trans Adriatic Pipeline, la maggior parte delle piante sarà ripiantata a lavori ultimati. Resta comunque alta la mobilitazione dei cittadini di Melendugno e dei paesi limitrofi, che hanno accolto numerosi l’appello del Movimento No Tap a presentarsi in località San Basilio di prima mattina. Il presidio davanti al cantiere giunge al suo 36° giorno di attività e continuerà ad essere operativo “fino a quando sarò necessario, per batterci per i nostri diritti”, come è scritto nei post del Movimento No Tap.

Sembra sfumare, intanto, l’ipotesi di organizzare a San Foca un concerto per il 25 aprile, lanciata poche settimane fa dal governatore Michele Emiliano. Durante la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Lecce, tenuta in Prefettura giovedì pomeriggio e a cui ha partecipato anche il presidente della Fondazione della Notte della Taranta

Massimo Manera, è emerso che nella marina di Melendugno non esistono le condizioni tecniche di sicurezza per ospitare un elevato numero di persone. Per lo stesso motivo potrebbe quindi essere spostato in un altro paese l’evento No Tap che avrebbe dovuto essere organizzato dall’omonimo movimento per il 1 maggio sul lungomare di San Foca. Il momento di intrattenimento – che vorrebbe unire musica e informazione contro il gasdotto – potrebbe svolgersi in uno dei paesi vicini.

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